Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:40 min.
Etichetta:Wormholedeath Records

Tracklist

  1. EYE OF THE STORM
  2. SOUND OF THE TOMBS
  3. LEVIATHAN
  4. SOULDRAINER
  5. THE KING OF A THOUSAND SUNS
  6. IN THE SHADOW OF MY GRIEF
  7. WELCOME HOME
  8. THE SACRED
  9. SERPENT EYE
  10. WHEN THE LEAVES ARE FALLING

Line up

  • Joel Sundell: harsh vocals
  • Björn Wildjärn: bass, clean vocals
  • Anders Hagen: drums
  • Kenneth Evstrand: guitars, choir
  • Jonny Sjödin: guitars, choir

Voto medio utenti

E' un pensiero che esterno spesso parlando di musica -e più ancora di musica estrema- ma davvero non cessa mai di stupirmi: la capacità dei paesi scandinavi di esprimere bands di elevato spessore qualitativo a getto continuo.
Questa volta tocca agli svedesi Evilon ed al loro debut album "Leviathan" colpirmi piacevolmente (un grazie anche alla nostrana WormHoleDeath Records per aver creduto in loro).

Il giovane quintetto di Arvika propone la propria personale interpretazione del death melodico in cui è presente una forte componente folk: il risultato è una miscela rabbiosa, melodica, sognante ed epica.
Mentre l'ascolto di "Leviathan" procede si ha la netta impressione di sentir suonare in un medesimo disco gli Amorphis con i loro riffs sognanti, gli scozzesi Cnoc An Tursa e gli In Flames di Whoracle in una continua alternanza.
Il platter si apre con "Eye of the Storm" che, dopo una breve intro di violino, si dipana su riffs taglienti e melodiosi accompagnati dall'aggressività ruvida del growl di Joel Sundell fino a sciogliersi in un ritornello epico e coinvolgente.
La successiva "Sounds of the Tombs" apre subito con un assalto degno degli Amon Amarth rallentato solo da un break centrale più lento ma ugualmente cupo.
"Leviathan", la title track, proprio come la leggendaria creatura di cui il libro di Giobbe dice "Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe." è un brano complesso che offre duetti di violino e sfuriate death in un continuo saliscendi di sensazioni, proprio come si fosse inermi nel turbinio delle acque.
Evitando di dilungarmi oltre mi preme però segnalare altri due episodi particolarmente brillanti: "Serpent Eye" e "Souldrainer", due tracce di puro death melodico nelle quali i due chitarristi Kenneth Evstrand e Jonny Sjödin danno il proprio meglio regalandoci un rifferama e degli assoli di grande classe.

Un debutto brillante per un'altra band dal promettente avvenire, l'ennesimo sberleffo per chi non perde l'occasione di intonare il proprio de profundis al melodic death metal: rassegnatevi, finchè i semi gettati nel passato cadranno su terreno fertile bagnato dal sudore della passione non avrete mai ragione!

Evilon - "Souldrainer"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.