Gli
Skull Pit sono un duo che unisce l'emisfero orientale con quello occidentale, infatti i fondatori di
Church Of Misery ( Tarsu Mikami) e degli
Exumer ( Mem V.) hanno deciso di unire le rispettive forze per creare questo progetto che musicalmente rimanda a quelle che hanno definito essere loro maggiori influenze, vale a dire Motorhead e Nwobhm.
Lasciate da parte la velocità degli Exumer e i riff rallentati dei Church Of Misery, il duo ha deciso di unire le ritmiche hard rock con l'urgenza del Punk, strizzando un occhio a Lemmy e proponendo come bonus la cover "motorheadizzata" dei Rose Tatoo, "
All' The Lessons", a testimoniare la poliedricità del disco.
Il dischetto peraltro inizia in modo non proprio bombastico a mio parere in quanto "
Double Cross" non è il miglior apripista possibile, ma per fortuna già dalla seconda traccia si delineano le coordinate musicali in tutta la loro potenza, "
Roller" è uno speed metal tritaossa, "
Fire Breather" e' un blues iperaccelerato, il basso pompa un suono ruvido e sporco una via di mezzo fra Lemmy e Cronos, i riff di chitarra sono compressi e giocano sia su ritmiche veloci che più articolate ( "
Year Of The Dog"). Quando schiacciano sull'acceleratore gli Skull Pit sanno il fatto loro e l'ombra dei Motorhead incombe minacciosa "
Soul Riders", "
Blood Titan" dal riff che rimanda a "
Jailbreak" vecchio brano della band di Lemmy , "
Marauders" inizia con un giro di basso alla "
Ace Of Spades", sempre basso e batteria dettano le ritmiche della lunga e potente"
The Line" .
Il debut di questo power duo farà la gioia di chi, come me, è cresciuto a pane e Motorhead, tutti gli altri troveranno in
Skull Pit semplicemente dieci brani per fare dell'ottimo headbanging. In un caso o nell'altro, ne vale l'acquisto
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