Quanti inverni sono trascorsi dall'uscita di quegli album che hanno segnato la storia del True Norvegian Black Metal...Venti, venticinque... forse di più, meglio non farli questi calcoli. Quelle immagini, quei riff e quella rabbia che, nel volgere di pochi anni, hanno tracciato una linea indelebile, sono divenuti un pezzo di storia, nel bene e nel male. Quanti anni sono passati? Non lo voglio sapere, sono tanti, troppi.
Eppure la nera fiamma arde ancora e la sua luce oscura riverbera vivida fino a lambire le nostre anime nostalgiche.
I
Sjukdom, pochi anni e un full-length alle spalle, provengono da Tromsø, lassù in cima alla Norvegia, porta d'accesso all'inferno di ghiaccio. Quando hanno scritto questo nuovo album i Sjukdom non hanno rivolto lo sguardo lontano. Hanno guardato dentro la loro storia, dentro loro stessi, e dentro di loro c'è una tradizione così forte e radicata che risuona ancora incessante.
Stridshymner og Dødssalmer è un album senza tempo, black metal in puro stile norvegese. È datato 2018, ma potrebbe benissimo essere uscito nel 2008, o nel 1998. Non può essere definito derivativo, non è imitazione, è il prodotto sincero di chi il black metal ce l'ha nel sangue.
La loro release contiene tutti gli elementi necessari per confezionare un perfetto concentrato di gelida violenza e rabbia: chitarre ruvide e graffianti, blast beats implacabili, screaming maligno, atmosfere glaciali, inni di guerra e inni di morte e tutto ciò che ci si aspetta da un album di black metal incontaminato.
Ciò che non ci si aspetta invece è che un album del genere, oggi, nel 2018, possa essere così ben riuscito. Mai noioso, ottimi riff, ottima produzione, diretto, spietato.
Nessun compromesso. Trentacinque minuti di pura violenza. Pieno rispetto per una band che evidentemente crede in ciò che fa e la fa anche molto bene.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?