"
Escape from Paradise" riporta alla nostra attenzione i
Negacy a tre anni di distanza da "Flames of Black Fire". Quella che ritroviamo è una formazione che, dopo essersi spostata a Londra, si è fortemente rinnovata. Infatti, nella line-up che ha inciso il nuovo album, a prima vista sembrerebbe addirittura non esserci nessuno dei musicisti che hanno suonato sul precedente lavoro. In realtà, sono però presenti i due chitarristi che fanno parte del gruppo sin dal tempo in cui si chiamavano ancora Red Warlock, che per l'occasione hanno adottato dei nickname:
Andrea Giribaldi (alias Andy Mornar) e
Gianni Corazza (alias John Sindiryan e, per quando su "
Escape from Paradise" abbia suonato lo special guest
Raphael Saini, il batterista ufficiale del gruppo resta sempre
Claudio Sechi.
Ma le novità non finiscono qua, ecco anche una nuova label, con la
Massacre Records che ha curato il rilascio del nuovo disco.
E parliamone allora di "
Escape from Paradise", che dopo la breve intro "
Ex Cinere", si fa subito apprezzare con "
Born Betrayed", nel suo incedere nevemormoriano e affrontata davvero bene anche dal nuovo vocalist, il portoghese
Leonel Silva (anche nei Mindfeeder e Hourswill). Una canzone, questa, che si riallaccia ai precedenti dei
Negacy, ma già dalle successive "
Dog Among the Wolves" e "
Land of Oblivion", si avverte una minor drammaticità, direi non solo dovuta ad un songwriting meno tagliente e un po' confuso, ma anche alla prova vocale di
Silva, qui non altrettanto teatrale e versatile dell'ex Marco Piu. Una sensazione che ritroviamo lungo la possente[ e ringhiosa titletrack ma anche nella cupa "
Under the Sycamore", che poi si attenua in occasione della spedita e asfissiante "
Scattered Life" e di una "
Slave to the Faith" che rimarca un avvicinamento al Progressive Metal di gruppi europei come Brainstorm o Angel Dust. Dopo il carillon che aveva introdotto "
Scattered Life", è un violino ad aprire la thrashy ed epicheggiante "
Black Messiah", episodio che insieme alle seguente e conclusiva "
Last Will" (dai toni dark e con ottimi passaggi strumentali) chiude in crescendo l'album.
Per quanto l'anima dei
Negacy sia sempre riconoscibile, soprattutto nel guitarwork della coppia
Giribaldi/Corazza, "
Escape from Paradise" sembra aver sofferto dei cambi (definitivi e temporanei) nella line-up, che ne hanno smorzato l'intensità e l’impatto emotivo, e se pur resta un discreto lavoro, dopo due ottime uscite come "Negacy" e "Flames of Black Fire" (magari aggiungiamoci pure "Serve Your Master" a nome Red Warlock), le aspettative nei confronti dei
Negacy erano alte, ma sono andate parzialmente disattese.
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