Il titolo, la copertina, il logo del gruppo e la stessa casa discografica, mi potevano far pensare a tutto, tranne quanto sono poi finito con l'ascoltare su questo "The Valley Of The Shadow Of Death". Anzi, dopo l'ascolto dell'opener "Good Mornin' Da" ho addirittura immaginato che si trattasse solo di una joke-song, e che il massacro sonoro sarebbe iniziato di lì a poco, già con la seguente "A Criminal Of Me". Invece no. Niente Hardcore, Punk Rock, Brutal o Melodic Death: i The Tossers ci piazzano un album che raccoglie lo spirito dei The Pogues o The Chieftains, con una dozzina di canzoni che non mancano né di tiro, né della capacità di coinvolgere l'ascoltatore incalzandolo a battere piedi e mani a ritmo. Aiuta molto l'utilizzo, al fianco di chitarra, basso e batteria (sentite come pesta Bones sul finale di "I've "Pursued Nothing"), di strumenti "adeguati", quali violino, banjo, fisarmonica, mandolino e flauto, inoltre parte delle liriche di "Preab San Ol" (ripresa di un brano della tradizione irlandese) sono cantate in gaelico. Scorrendo poi i testi delle canzoni stupisce leggere su "No Loot, No Booze, No Fun" un triste saluto a Dee Dee Ramone, un po' meno scoprire i The Tossers toccare anche temi politici e sociali con, ad esempio, "Go Down Witch Down" o "The Crock Of Gold".
Provenienti da Chicago, ma di chiare origini irlandesi, i The Tossers sono in attività da quasi dodici anni ed hanno già altri quattro album alle spalle, e se evidentemente non si allineano ai gusti musicali del metallaro medio, sembrano azzeccati per tenervi compagnia nel sorseggiare una pinta di birra... a ritmo!
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