La Polonia, ormai da diversi anni, è diventata un punto di riferimento verso il quale guardare in materia di Black Metal.
Le band provenienti da quella nazione, infatti, hanno contribuito, e contribuiscono, ad alimentare il genere attraverso uscite di alta qualità le quali, molto spesso, denotano una originalità, un trademark tipico per dirla alla anglosassone, che ci permette di parlare di "polish black metal" definendo, immediatamente, un ambito ben preciso.
Gli Evilfeast, one man band del poli strumentista GrimSpirit, fanno parte proprio di questo movimento sebbene il gruppo di Otwock guardi decisamente in direzione Norvegia allontanandosi, quindi, dal tipico stile del suo paese ed essendo, invece, molto più in linea con la tradizione del genere.
Prova tangibile è "Mysteries Of The Nocturnal Forest", il debut per il Nostro originariamente uscito nel 2004, che la Eisenwald decide di ristampare dando la possibilità di riscoprire una piccola gemma di Black Metal oscuro, melodico, sinfonico e, certamente, old style.
Gli Evilfeast, per lo meno su questo album, si rifanno decisamente a quanto proposto dai Gehenna degli esordi, quelli di capolavori quali "First Spell" del 1994 e "Seen Through the Veils of Darkness (The Second Spell)" del 1995, offrendoci un suono sinfonico in cui sono protagoniste, attraverso partiture evocative, le tastiere che si "adagiano" sul classico suono zanzaroso delle chitarre che, incessanti, tengono il ritmo e contribuiscono a dipingere scenari che l'artwork dell'album sa perfettamente delineare.
Va sottolineato che già all'esordio GrimSpirit, al netto della evidente influenza di cui sopra, aveva una forte personalità ed una non comune capacità di creare atmosfere tenebrose, glaciali ed in un certo qual modo molto eleganti sfruttando indovinate melodie di tastiere, accelerazioni piazzate nei momenti opportuni ed uno scream gracchiante di sicuro impatto e forte potere caratterizzante.
"Mysteries Of The Nocturnal Forest", in questa nuova edizione che resta identica all'originale in tutto e per tutto, è, dunque, un album di buonissima qualità, perfettamente in equilibrio tra tetri arpeggi e riffing "nordico", tra partiture sinfoniche e grezze dissonanze, adatto a tutti quelli che del Black Metal sanno apprezzare il lato più melodico ma non per questo meno oscuro o affascinante.
Se non conoscete gli Evilfeast, questa è un'ottima occasione per entrare nel loro mondo fiabesco e inquietante.