A dispetto degli stereotipi che vogliono l'Italia come un Paese soleggiato, tutto pizza e allegri mandolini, il nostro caro stivalone può vantare una tradizione doom metal di tutto rispetto, che cozza decisamente con l'immagine che hanno di noi in tutto il mondo: formazioni come Thunderstorm, Paul Chain o Abysmal Grief, giusto per citarne alcune, hanno tenuto alto il nero vessillo della musica lenta ed oscura per antonomasia, e a questa schiera possiamo aggiungere tranquillamente anche i romani
Night Gaunt con il loro secondogenito
"The Room": come avrete capito, stiamo parlando di un album votato al doom metal più classico, composto da riff lenti e corposi su cui si staglia la voce epica e sofferente di Gc e da cui appare chiara l'influenza di band come i Candlemass. Durante l'ascolto dei sei brani che compongono "The Room" risulta facile venire rapiti dalle atmosfere plumbee ed oscure che la band è in grado di creare, senza dimenticare la componente più rocciosa della musica dei Night Gaunt che sulle note di pezzi come "Labyrinth", "The Owl" (splendido il richiamo all'opener "The Room" ) o "Oval Portrait", di cui trovate anche il video ufficiale in calce alla recensione. Encomiabile il lavoro di armonizzazione e di ricerca melodica sia nelle linee vocali che nel lavoro delle due chitarre di Gc e Zenn che in questa sede arricchisce di molto la tavolozza sonora dei Night Gaunt.
Gli amanti del doom metal più tradizionale troveranno in "The Room" un album sicuramente maturo e in grado di sollazzare il loro palato, pur muovendosi su territori musicali già ampiamente battuti da altre formazioni. Doom on.
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