La band norvegese tira fuori un secondo album assolutamente esplosivo, una vera chicca per chi ama il genere power - sinfonico
Il punto di forza, oltre alle grandi melodie e all'esecuzione pomposa e magniloquente, è l'alternanza delle due voci una maschile e una femminile che riescono a dare la giusta enfasi a tutte le composizioni.
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Worlds Of Fire" apre le danze ed è subito l'intreccio archi/synt - riff metal ad emergere, una caratteristica questa che accompagnerà un pò tutte le canzoni del disco.
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Awakened" suona dura, i riff sono decisi con la voce di Nils K. Rue che detta la melodia forte e chiara, in "
Drums Of Doom" (titolo alla Manowar) si fa il verso a Bruce Dickinson, "
The Last Generation" si muove sulle linee vocali sinuose e ammalianti di Eva Iselin fino al chorus esplosivo che come tutti i refrain del lavoro sono da cantare a squarciagola.
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I'll Die For You" gioca su ritmi marziali alla Rammstein e poi è l'ugola di ferro di Nils K. Rue che apre al chorus arioso, irresistibile, mentre con la potente "
Without You" si toccano lidi horror-lirici di primo piano, anche qui con le vocals in rilievo e un piano forte che corre veloce come le chitarre, "
Under My Skin" è forse il brano più classicamente catchy di tutto il lavoro ma la sua melodia e il suo refrain sono semplicemente superlativi, provate a non cantarla se ne siete capaci, inoltre l'assolo è funambolico nella sua progressione in crescendo. Chiude il disco "
Save Me Part II" un brano di classic-metal melodico con le voci dei due singers che viaggiano all'unisono, sorrette da riff di chitarra veloci ed articolati, fino al chorus da arena nella parte centrale cui segue un solo da brividi, classicheggiante, epico e struggente ,,,
Abbiamo prevalentemente dei mid-tempo sempre ben congegnati e suonati, il songwriting pur rimanendo ben ancorato nei confini del power metal sinfonico, non è piatto o ripetitivo, anzi abbiamo una splendida ballad ( "
Shadow Of Love" ) nella quale su una base di archi si erge la splendida voce di Eva Iselin Erichsen con un'interpretazione da brividi, e c'è pure spazio per un altro brano assolutamente pregevole, la strumentale titletrack, un'apoteosi di stacchi classico - sinfonici dal forte sapore medioevale che si intrecciano con le chitarre e con uno splendido, lungo solo. Da applausi.
Gli
Holter suonano come un "mix" fra
Nightwish e
Within Temptation, ma in loro l' elemento orchestrale e l'ariosità degli arrangiamenti sono peculliari, certo, questa magniloquenza di suoni potrà sembrare un pò ridondante per alcuni ma vi assicuro che la loro musica riesce a catturare anche chi, come me, non ha mai seguito assiduamente il genere. Riuscite ad immaginare un connubio fra musica classica e metal? Ecco, avete un'idea di come suonano gli Holter. Parafrasando il mio collega "Aimax" , questo disco scuote "
l'apparato cardio-uditivo", che sia per questo che si fanno chiamare Holter??
Bravi, anzi no, bravissimi !