Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:41 min.
Etichetta:Nuerra

Tracklist

Non disponibile

Line up

  • Jon Manitta: lead vocals and guitars
  • Rick Krusky: guitar and vocals
  • Neil G. Ives: bass and vocals
  • Dave Ingraham: drums
  • Ruly Hinojosa: percussion

Voto medio utenti

Sono cinque, sono americani e hanno voglia di suonare un rock classico, di classe e catchy quanto basta; le premesse non sono male, anzi. A guardare copertina del disco, titoli e i volti dei musicisti sembra di avere a che fare con i Tesla e infatti non ci si discosta molto da quel tipo di sonorità: un AOR ben arrangiato - in vero con qualche intoppo nella scaletta, evitabilissimo - ben suonato e confezionato come si deve. Questo album mi ha dato come la sensazione di volersi accontentare di posizionarsi nella media, senza voler mai andare oltre e proprio nel momento in cui sembra sul trampolino di lancio si ritira e torna a livelli medi; un peccato davvero perchè i Nostri hanno passione e voglia (del resto questo genere di musica si può suonare solo così), ma lungo le undici tracce non riescono quasi mai a graffiare a fondo, non lasciano il segno, ma come una sensazione di "vorrei ma non posso". In linea di massima le canzoni si alternano qualitativamente e troviamo un'opener veramente convincente, fatta di melodia e grinta che lascerebbe presagire un grande disco, seguita da una piatta e noiosissima "The Wall"; e su tutte la prima, "Long Break" rimane il picco più alto del platter, forse penalizzando il resto dal momento che trovandosi una gran canzone in apertura ci si aspetterebbe un album ad alti livelli. In tutte le canzoni permea l'influenza di band come Tesla, Jeff Scott Soto e a tratti ultimi Queensryche; già, a volte sembra che il cantante si ispiri a vocals molto vicine allo stile di "Tribe" dei 'Ryche e con buoni risultati anche.
In definitiva un buon album che senza troppa infamia e con qualche buona lode si lascia ascoltare; sicuramente i buoni spunti mi lasciano affermare che gli appassionati del genere troveranno in "Trippin on Time" un disco gradevole e interessante.
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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