Ennesima band dedita ad un melodic power metal di matrice sinfonica con la (bella) cantante femminile: un copione già visto migliaia di volte, specie negli ultimi anni in cui sembra un obbligatorio lasciapassare per un contratto discografico e per il successo del video su Youtube, a patto di usare la beltà della suddetta frontwoman nella miniatura che altrimenti la canzone in se' e per se' come forma artistica non se la fila nessuno.
Se pensate che questo sia il preludio ad una stroncatura beh....questa volta vi sbagliate. Bene ha fatto la sempre valida
Inner Wound Recordings ad accaparrarsi i toscani
KALIDIA, giunti alla seconda prova discografica dopo un lavoro autoprodotto e tanta attività live, specie della vocalist Nicoletta, e che con questo "
The Frozen Throne" riescono ad emergere un po' dal marasma del symphonic metal sebbene non si possa parlare ne' di disco rivelazione (o rivoluzione...dato che siamo abbondantemente nei rigidi binari degli stilemi del genere) ne' di un lavoro sorprendente dall'inizio alla fine, presentando qua e la' dei cali di tensione o dei brani un poco sottotono rispetto al resto, cosa peraltro più che comprensibile: "The Frozen Throne" è un disco valido e solido, più orientato su sonorità a metà tra
Edenbridge e Kamelot che sui citati nella biografia
Rhapsody e Hammerfall (ma quando mai?!) e che denota non solo una certa cura ma anche l'essere una scommessa su cui non solo i Kalidia hanno puntato forte: si passa dalla produzione (buonissima ma standard) interamente curata da
Lars Rettkowitz dei
Freedom Call, il mastering ad opera di
Achim Köhler (P
rimal Fear, Amon Amarth, Brainstorm) e mettiamoci pure l'artwork ed il logo di
Stan W. Decker, già alle prese con
Vanden Plas, Primal Fear ma soprattutto autore del nuovo logo di
Metal.it; ovviamente, come detto in sede di apertura, i videoclip sono il grimaldello per la visibilità e la cura con cui sono state confezionate le due opener "
Frozen Throne" (molto "
Tomorrow" degli
Stratovarius in apertura e quasi ad 1 milione di views) e successivamente "
Circe's Spell", peraltro una delle migliori del disco, con una regia ed una storyline di alto livello per quello che a mio avviso è il vero pezzo forte di "The Frozen Throne" insieme ad "
Orpheus": chorus assolutamenti vincenti ed esplosivi, linee vocali azzecatissima e la voce profonda e potente (Deo Gratias, niente vocine esiline fuffine) della
Rosellini. Due o tre episodi non brutti ma sottotono specie nella seconda parte del disco (la ballad, tallone d'Achille un po' per tutti , "
Go Beyond", l'autoscopiazzamento di "
Amethyst" che pare una "The Frozen Throne" bis, "
Lotus" moscia anzichenò) ed una leggera sindrome del "tutte uguali" sono elementi da evitare per un futuro radioso.
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Nightwish,
Epica e compagnia cantante pare essere stata una mossa azzeccata dato il grande feedback ricevuto e per una volta visibilità va a braccetto con qualità: se nonostante l'enorme inflazione amate questo genere difficilmente rimarrete delusi dai Kalidia che alzando ulteriormente la costanza e la qualità dei loro songwriting potrebbero davvero piazzare il colpaccio. Glielo auguriamo.
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