Bel dischetto questo “Government Denies Knowledge” degli svizzeri Requiem, qui al secondo full-lenght. Prodotto dal Jean Francois Dagenais dei Kataklysm, il disco si presenta come un bell’esempio di death metal suonato con spirito, passione e un bel paio di palle fumanti. E non c’è bisogno che vi dica che un disco del genere non abbisogni dell’originalità per poter spaccare, e questo disco spacca.
Suonato bene, prodotto meglio, con un songwriting dinamico, ricco di groove, con chitarre intricate (“Signal Zero” mi manda fuori di testa), drumming possente (“Bloodcult” picchia davvero molto duro) e vario, e notevole velocità d’esecuzione (“Sonderkommando 12” sfiora vette grind).
I 36 minuti di questo disco filano via liscio come l’olio, non ne senti il peso, ma subito dopo la fine ne avverti i postumi, sotto forma di bisogno incontrollato di premere di nuovo il tasto play del lettore.
Non ricordo un disco che nella sua canonicità mi abbia preso come questo, sarà forse il fatto che pezzi come “Diary Of A Damaged Brain” o “Supremacy” sono l’essenza del Death Metal, distillata nella sua forma più pura e letale, in una formula che da dipendenza e che non lascia scampo. Bravi, bravi, bravi.
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