I Trollfest sono una band norvegese death/folk metal nata nel 2003 con ben otto album (compreso questo) sulle spalle. Quest’ultima fatica porta il titolo di “Norwegian Fairytales” (Fiabe Norvegesi), tutte le tracce sono cantate in norvegese, quando con uno scream abbastanza imbarazzante quando da una voce femminile e quando da una melodica e malinconica voce maschile. L’album presenta un songwriting abbastanza piatto e poco originale, il 70% delle melodie o dei riff le potete sentire in Korpiklaani o Ensiferum, suonate e arrangiate enormemente meglio.

Una delle cose che più mi ha disturbato durante i diversi ascolti è la risata di un infante all’inizio dell’ottavo pezzo “Draugen”, sempre in questo pezzo c’è un intermezzo di pianoforte, batteria e sassofono seguito da un (per fortuna) breve duetto tra il cantante e una voce nasale ai limiti del sopportabile, che ti fa ricordare quel modo odioso e cantilenante di prendere in giro le persone...che poi questo è anche uno dei pezzi più vari e meglio riusciti, se non fosse per queste due gravi pecche. Ogni tanto, durante l’ascolto, ho provato una sensazione abbastanza orribile: come di stare ad una sagra x, aver mangiato troppo di x e non sopportare più x, con tanto di musica di x a palla.

Però non tutto è da buttare in questo lavoro, ci sono delle belle tracce come “Smafolkets Store Bragder”, che inizia con versi sussurrati di creature fantastiche accompagnate dal canto della voce melodica e malinconica di cui parlavo prima, dove dopo non tanto entra un climax di doppia cassa che precede il brano vero e proprio, tra i migliori dell’album a mio avviso. L’album chiude con una traccia di otto minuti “Nokken og Fossegrimen spiller opp til midnattstimen”, che se ne durava cinque o sei non cambiava quasi nulla, anzi era meglio, anche se la voce femminile ci sta molto bene, per quel poco che c’è.

Un album che consiglio? Se non sei uno stretto fan della band o dello stile dei Trollfest francamente no, però riconosco l’impegno e la coerenza ai musicisti (un po’ pazzi).