Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:52 min.
Etichetta:Spv
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BREAKING DOWN THE WALLS
  2. SOME TIME,SOME WAY
  3. REACH OUTRO
  4. CATHEDRAL OF LOVE
  5. CITY OF DREAMS
  6. GOLDEN AGE
  7. THE PROMISE

Line up

  • Stephen Nardelli: vocals
  • Chris Squire: bass, vocals
  • Paul Stacey: guitars, vocals
  • Jeremy Stacey: drums
  • Gerard Johnson: keyboards, vocals

Voto medio utenti

Il nucleo centrale dei Syn si sciolse circa 40 anni fa dopo 2 anni di carriera: Chris Squire entrò in pianta stabile negli emergenti Yes di Jon Anderson e Bill Bruford, mentre il singer Nardelli sceglie il settore dell'imprenditoria calzaturiera aprendo negozi anche a Venezia. Un disco, due singoli, apparizioni di spalla a Cream, Jimy Hendrix, Pink Floyd, e nel 2004 la ristampa del vinile "Original syn" venduto sul sito Yesservice con bonus cd contenente una nuova versione di "Time and a word" degli Yes, l'arrivo di nuovi componenti tra cui Gerard Johnson che rimpiazza il defunto Andrew Jackman (2003) ed il definitivo comeback con un nuovo cd ed uno show al Marquee di Londra (presto in dvd), trampolino di lancio per un tour che ha già preso inizio in America e nel 2006 toccherà l'Europa (le origini italiane di Nardelli fanno ben sperare per una data qui da noi) con la sorpresa di un altro membro della famiglia Yes (il drummer Alan White che rimpiazza Jeremy Stacey, impegnato con Cheryl Crow). Il ritorno sulle scene di questi "modernisti del prog" (termine con il quale si sono autodefiniti) non è una sorta di revival nostalgico degli anni d'oro del british rock anni 60 (il vero progressive stava appena nascendo) e neanche un rinnovamento stilistico che può spiazzare i molti fans ancora rimasti fedeli alla band (tra cui Phil Collins, che li cita tra i migliori di quel periodo): il feeling retrò si sente molto nei testi ("Peace, love and understanding", "Come with me in the city of dreams", "we are all members of the human race"), recuperando qua e là il sound degli Yes più melodici dell'omonimo debut lp e di "Time and a word" con semplici ed efficaci arrangiamenti all'insegna di un prog senza troppi eccessi strumentali, in più si aggiungono elementi propri del sound di Chris Rea, Dire Straits, Lou Reed (il cantato di Nardelli in "Golden age" lo imita alla perfezione), un tocco di psichedelia, leggere orchestrazioni e la solida massiccia presenza del basso di Squire che ancora una volta si conferma anche il miglior backing vocalist della storia del prog (ascoltatelo nel breve intro corale a cappella dal sapore liturgico o meglio ancora in "Reach outro", il suo modo di suonare il basso è inconfondibile dai tempi in cui salì all'olimpo con "The fish", contenuto in "Fragile"). Due le gemme che brillano con maggior splendore e che i fans degli Yes non devono lasciarsi sfuggire: i 13 minuti di "The promise" (grandi interludi strumentali con organi da chiesa, basso, batteria ed il cantato angelico di Nardelli quasi in stile Anderson che sfuma su cori celestiali) e "Cathedral of love" (uscito anche come singolo), prog ballad delicata dai cori strepitosi che rievoca il periodo flower power in cui imperavano bands come Cream e Procol Harum e che si impenna solennemente nel finale corale (ancora Squire). Il titolo del cd non è stato scelto a caso, in quanto la band ha voluto giocare sul fatto che dopo 40 anni il feeling e la voglia di ritrovarsi li ha resi "syndistruttibili", sia disco che tour stanno andando molto bene e mi sento di dire che questi due "non più giovani" hanno ancora un bel pò di cose ancora da insegnare a certi gruppi new prog contemporanei (Flower Kings in primis).
Recensione a cura di Carlo Viano

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