Uno degli act più acclamati in circolazione, almeno per quanto riguarda il panorama Electro Pop moderno, ritorna in pista con il suo sesto album, il primo per la Synthetic Symphony, divisione del colosso SPV. Di album in album, questo trio svedese ha saputo affinare il proprio suono, composto da stilose armonie e suadenti arrangiamenti, in cui spesso ritmate basi dal sapore EBM, o meglio, dal beat Dancefloor, si fondono sotto ad un layer di suoni e giochi sintetici in pieno stile eighties (una su tutte, la magica voce di Eskil, in grado di contenere tutte le caratteristiche che hanno reso celebri le voci di bands come, tanto per citarne una, gli australiani Inxs). Veramente notevole la produzione, calda e tonda (in stile Depeche Mode), in perfetta linea con il lato sintetico della band. 'Skyshaper' è un album che merita di essere ascoltato, apprezzato e riascoltato ancora, sia dagli amanti del Pop più elettronicamente infettato e decisamente '80 (vedi, appunto Depeche Mode e Client - con cui i nostri saranno, guarda caso, in tour a breve) sia da chi sposa completamente la causa più oscura ed underground dell'EBM. I Covenant sono una band di gran classe ed oramai dal sound più che collaudato, in cui l'incontro tra l'Underground ed il Mainstream è praticamente perfetto, tanto da non potere far torto, a mio avviso, ad entrambi gli estimatori delle due parti del panorama musicale. Gran bel dischetto. Attenzione può dare dipendenza.
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