Le nostre pagine accolgono ancora una band proveniente dal Messico, questa volta è il turno del debut dei
Ravenous Death, quartetto con sede a Guadalajara che vede fra le sue fila ex membri appartenenti ad altre realtà estreme locali quali
Lux Eterna Du Mal, A Dying Season, Demonic Manifestation e
Devoured Carnage.
“Chapters of evil transition” esce per la spagnola
Memento Mori, etichetta particolarmente attiva nel setacciare l’underground death metal e che abbiamo già incontrato qualche mese addietro in occasione della recensione dell’album di debutto di un’altra band messicana, i
Morbid Messiah e per l’ottimo secondo lavoro dei greci
Ectoplasma.
Anche in questo caso ci troviamo fra le mani una quarantina di minuti di death metal old school misto fra scuola americana ed europea (influenze di
Seance, Sadistic Intent, primi
Vomitory, primissimi
Immolation), veloce, dalla batteria serratissima, con un growl parzialmente comprensibile.
Quello che pecca in originalità,
“Chapters of an evil transition” lo recupera in attitudine ed energia; non tragga troppo in inganno l’intro melodico
“Prelude to evilness”, dalla successiva
“Doomed to exist” parte un bombardamento a tappeto che terminerà solo con l’ultima nota della conclusiva
“Massacre cult”, nove brani in cui il quartetto messicano mette ogni goccia di energia che ha in corpo in nome del Metallo Morto.
Spiccano nel mazzo, oltre alle già citate
“Doomed to exist” e “Massacre cult”, “Evil dementia” e
“Initiation ritual” che son riuscite a catturare maggiormente la mia attenzione.
Un debutto decisamente riuscito quello dei
Ravenous Death, di quelli che possono far partire col piede giusto una carriera, sperando che possano nel tempo raggiungere fra gli appassionati la stessa notorietà dei connazionali
Zombiefication.
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