Dopo un EP ed uno split insieme a In Cauda Venenum e Spectrale arrivano al debutto su lunga distanza i francesi
Heir con questo "
Au Peuple De L'abîme", pubblicato dalla sempre più attiva ed intraprendente
Les Acteurs de l'Ombre.
Un debutto che, senza far gridare al miracolo, riesce comunque a stupire dato che emerge una certa maturità delle composizioni, fatto non certo scontato e di indubbia difficoltà dato che non si tratta di black metal tout-court bensì contaminato, per la maggiorparte dallo sludge, creando una commistione distonica, a volte acida, ma che nell'insieme funziona, dando luogo ad un'alternanza di momenti eterei, quasi ipnotici, ad altri in cui si cambia completamente registro, sconfinando talvolta in territori noise/core che ben descrive in musica quello che spetta alla gente dell'abisso.
Composizioni medio-lunghe, più o meno tutte sugli otto minuti di durata, che non annoiano mai anche grazie a questo eclettismo ben riuscito degli Heir che ovviamente passano con disinvoltura dal più violento dei blastbeat a soporiferi passaggi doom, esaltando la componente apocalittica come nel concitato finale di "Cendres", ceneri, in cui echi disperati di
Agalloch emergono dalle sinistre melodie inizialmente acustiche, poi sfrenate, prima di consegnare ogni volontà residua alla rassegnazione totale.
Rassegnazione, questa l'emozione che gli Heir riescono a tramutare in musica in maniera così naturale e spontanea, tramite un black metal soffocante e lacerante, pregno da entrambe le sfaccettature che il gruppo di Tolosa ci presenta. Se questo è solo l'inizio, ci sarà da suicidarsi.
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