Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Rock n' growl

Tracklist

  1. NARNIA
  2. SHE TALKS TOO MUCH
  3. HOLOGRAM MAN
  4. TRAGIC ALTER EGO
  5. SILVER & GOLD
  6. CHASING DIAMONDS
  7. UNICORN
  8. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - SPACE OVERTURE
  9. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - JOHNNY ROCKET
  10. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - THUNDER IN THE NIGHT
  11. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - ONE SMALL STEP
  12. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - TWILIGHT
  13. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - YESTERDAY’S NEWS
  14. THE STORY OF JOHNNY ROCKET - DESTINATION UNKNOWN

Line up

  • Paul Manzi – Lead vocals, screams
  • Greg Hart – Lead and rhythm guitars, tubular bells, acoustics, vocals
  • Dean Howard – Lead and rhythm guitars
  • Jeff Brown – Bass guitars, vocals
  • Andy Stewart – Piano, synthesizers, vocoder, organ
  • Steevi Bacon – Drums, percussion, timpani, vocals
  • Mick Wilson – Vocals, acoustics, additional synthesizers

Voto medio utenti

Il nuovo e terzo album dei "gatti spaziali" è un concept e questo mi ha inizialmente un po' sorpreso, lo devo ammettere.
Lo potremmo definire ‘Epic Long Player’ col primo lato con alcune classic tracks quali il single ‘Hologram Man
e ‘Silver & Gold’ - le due songs più marcatamente hard-rock - l'acoustic power ballad ‘Chasing Diamonds’ e "She Talks Too Much" dal sound e dalle armonizzazioni alla Queen

Ora girate - idealmente - il disco ed avrete un concept di 27 minuti chiamato ‘The story of Johnny Rocket’. Sei canzoni che vertono su un " viaggio spaziale " che va dal rock alla disco, in una sorta di musical.
E qui viene il bello, questo "viaggio" vi lascerà senza fiato, inutile negarlo, i CATS in SPACE dal 2015 hanno creato un loro sound unico, che ci trasporta nel 70's Classic Rock con grandi orchestrazioni, chorus contagiosi, grandissime melodie, vocals stellari e grandiosi pianos che trovano in gente come Supertramp, ELO, The Moody Blues e Queen le principali muse ispiratrici.
L'album è un susseguirsi di grandi canzoni e se amate queste sonorità, non potrete che restarne affascinati
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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