Ci sono dischi che partono alla grande, ma esauriscono l’energia con lo scatto iniziale e restano col fiato corto per il resto del tempo. Dispiace dire che
“From Scratch”, dei simpatici
Cylone Static, rientra in questa categoria. I tre punk del New Jersey costruiscono i loro brani sulla lezione di Ramones e Social Distortion, aggiungono un pizzico di rock stradaiolo e rimangono irremovibili sulla "Sacra Legge dei Tre Accordi".
I
CS calano il loro poker d’assi a inizio album, con le esplosive ed ottime
“Walk This Line”, “From Scratch” e
“Runaway”, seguite dal leggero rallentamento di ritmo di
“Company Man”. Punk senza fronzoli, da cantare in modo ignorante in auto mentre tornate a casa dal lavoro. Potrebbero essere benissimo il gruppo che suona in qualche serata “rock” in una festa della birra della bassa padana, e l’accento italo-americano del cantante contribuisce in modo particolare a quest’impressione.
Purtroppo i restanti brani scorrono senza scatenare particolare entusiasmi, mid-tempo vagamente oscuri che non riescono a fare breccia nelle memoria. Un peccato, perché i presupposti per un prodotto divertente, se non interessante, ci sarebbero.
Si può fare di meglio.
Recensione a cura di Francesco "Lucio" Lucenti
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