Windswept, come probabilmente i più attenti tra voi sapranno, è l’ennesimo project di
Roman Sayenko, prolifico leader degli ucraini
Drudkh, che invece di prendere in giro i propri fedeli fans, raccontando palle sull’ evoluzione e sul bisogno artistico di fare altro , quando crea qualcosa che non riflette in pieno lo spirito primordiale della sua main band, prende e riversa la sua vena artistica in un nuovo progetto … Ecco allora nascere
Necrom,
Precambian,
Rattenfanger e appunto
Windswept …
“The Onlooker” è il terzo lavoro della band in tre anni, se contiamo anche
“Visionaire” l’ep dello scorso anno e in questo nuovo lavoro
Roman ci propone un sound molto simile a quanto ascoltato nel debut
“The Cold Great Steppe” con in più il tocco marcatamente “melodico” presente nell’ep, che a ben vedere si pone come vero punto d’unione dei due full lenght.
“Disgusting Breed Of Hagglers” e
“Insomnia Of The Old Men” sono quanto di meglio potrete ascoltare per quanto riguarda il "nuovo" corso, mentre per gli amanti delle prime sonorità, consiglio di dare un ascolto a
“Stargazer” e
“Times Of No Dreamers & No Poets” dove non potrete fare a meno di essere spazzati via dalla potenza del pezzo grazie ad un sound che mi ha ricordato qualcosa di
Octinomos di
“Welcome To My Planet”. Un interessante miglioramento si registra a livello vocale, infatti lo screaming è diventato più estremo e tagliente, lasciando un attimino da parte le tonalità più “grevi” del primo album . Se avete amato il debut album non potrete non amare questo seguito che, in definitiva, si segnala come un lavoro più maturo, completo e vario. Ho l’impressione che se
Windswept, non fosse “solo” un side project verrebbe preso in maggiore considerazione all’ interno del panorama estremo sia da parte dei fans che dagli "addetti ai lavori" che tributerebbero il giusto riconoscimento che si merita un progetto del genere. Spesso mi è capitato di usare il termine “cold” o “freezing” per cercare di descrivere la musica di un gruppo, oggi più che mai non posso che consigliarvi quest’album come la perfetta colonna sonora per i nostri giorni più freddi dell’anno … soundtrack for the winterstorm !
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