Il 2001 sarà ricordato, come parte del 2000 d’altronde, come l’anno del ritorno del thrash.
I nuovi dischi di mostri sacri come Sodom, Destruction, Kreator e Slayer dovrebbero parlar chiaro sullo stato di salute di un genere che troppo in fretta è stato dato per spacciato.
“First Strike Still Deadly” non è il nuovo disco dei Testament, sia ben chiaro, bensì una nuova registrazione di brani oramai celebri che resero i primi due album bella band, “The Legacy” e “The New Order”, dei classici del thrash ed, a parere di molti fan, climax insuperato nella discografia della band capitanata dal poderoso singer di origini indiane.
Brani come “Trial By Fire”, “Over The Wall”, “Disciples Of The Watch” (semplicemente leggendaria!), suonati milioni di volte negli stereo e nei walkman di una generazione, vengono quindi ad arricchirsi di nuova energia e vitalità, rinvigoriti da una produzione semplicemente perfetta (e non scherzo) firmata Andy Sneap. La line up messa in piedi per l’occasione è di quelle che lasciano il segno: oltre ai due leader storici e ad un ispiratissimo Steve Di Giorgio, nella band già dal disco precedente, abbiamo l’incommensurabile piacere di celebrare il ritorno, anche se circoscritto a questo lavoro, di Mr. Alex Skolinick, l’unico vero chitarrista solista dei Testament.
Stupore desta anche la presenza del virtuoso John Tempesta (con un passato negli Exodus… tanto per citare uno dei suoi numerosi gruppi), vero e proprio coronamento di una formazione destinata a viver a lungo nei sogni di ogni thrasher che si rispetti.
I brani del primissimo repertorio dei Testament dimostrano ancora un’attualità ed un’energia decisamente convincenti, degni manifesti del sound che ha profondamente influenzato il lavoro di molti nomi ora osannati come Soilwork, The Haunted e Darkane. Impressionante la performance di Chuck Billy, perfettamente in forma nonostante i ben noti problemi che affliggono la sua salute (un sentito “in bocca al lupo” da parte di tutta la redazione di metal.it).
Come se non bastasse il possente cantante viene coadiuvato nelle ultime due canzoni, “Alone In The Dark” e “Reign Of Terror”, dal singer originale della prima incarnazione dei Testament (allora chiamati Legacy): Steve “Zetro” Sousa. Basterebbe la sola presenza dell’ex-ugola dei seminali Exodus a giustificare l’acquisto di questo disco… per quanto mi sforzi non riesco a trovare un singolo difetto in “First Strike Still Deadly”.
L’unico appunto, se di appunto si può parlare, è l’aver lasciato in disparte perle come “C.O.T.L.O.D” o “Eerie Inahbitants”; ma innanzi allo splendore delle rinnovate “The Preacher” e “The New Order” le sterili critiche non possono fare altro che svanire come neve al sole. Un album letteralmente da consumare, degno manifesto dello stato di salute assolutamente strepitoso del quintetto, incurante dei numerosi cambi di line up e dei molteplici problemi ultimamente occorsi e sempre pronto ad onorare il proprio posto d’onore tra i capisaldi del genere.