Madvice - Everything Comes To An End

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:37 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. VENGEANCE
  2. EVERYTHING COMES TO AN END
  3. DAY TO FIGHT, A DAY TO SUFFER
  4. THE GATE
  5. NOTHINGNESS
  6. MASTER OF DOOM
  7. EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD (TEARS FOR FEARS COVER)
  8. REBIRTH
  9. HOPELESS

Line up

  • Raffaele Lanzuise: bass
  • Maddalena Bellini: guitars
  • Asator: vocals

Voto medio utenti

Chitarre grasse e pastose ci introducono al primo brano di "Everything Comes To An End", opera prima dei pisani Madvice, alle prese con un death metal piuttosto inusuale e personale, con alcuni elementi che sembrano stridere tra di loro: non si tratta del "classico" melodic death metal di matrice scandinava, eppure di melodie ce ne sono molte; è pieno zeppo di groove e riff rotondi di panteriana memoria ma non è assolutamente inquadrabile in quel tipo di sonorità; la voce a dir poco caustica rimanda senza alcun dubbio al panorama black metal (ma è l'unico punto in comune) ed un po' al vecchio Jeff Walker dei Carcass. Insomma, ci troviamo di fronte a dei The Haunted messi a bagnomaria con i vecchi In Flames che sono stati chiusi in studio per un mese e forzati ad usare un cantante in scream... Forse sulle prime sembra una commistione un po' bislacca, ed in effetti qualcosa stride e non bastano ripetuti ascolti a far scivolare tutto via liscio come l'olio, ma è da apprezzare il tentativo della band di mettere su qualcosa di particolare e "proprietario", peraltro con un approccio più che professionale e maturo.

In effetti i Madvice nascono da una costola dei napoletani Nameless Crime, già recensiti su queste pagine più volte e sempre positivamente, nella presenza di Maddalena Bellini e Raffaele Lanzuise, rispettivamente chitarrista e bassista di quella band, ed oggi affiancati appunto dai pisani Asator al microfono e Marco Moretti alla batteria, quindi di certo non parliamo di una formazione alle prime armi, nemmeno per quanto riguarda la produzione ed i suoni di questo "Everything Comes To An End", che può godere dell'esperienza e della qualità dei rinomati Zenith Studios di Lucca di Frank Andiver.

Tra i brani meglio riusciti citiamo in particolare "The Gate", che spazia da blastbeats di scuola black ad una piacevole intromissione di vocals femminili, e la successiva "Nothingness" che invece stupisce per le vocazioni progressive (vocabolo questo da leggersi in lingua italiana) applicato in campo thrash metal old style, per un risultato a dir poco soddisfacente: da segnalare la cover, anch'essa ben realizzata, della hit anni '80 dei Tears for Fears "Everybody Wants to Rule the World".

Coraggio, carisma, competenza: 3C (no, il culo non c'entra) per un disco effettivamente ben realizzato, che piacerà in maniera particolare a chi apprezza groove in gran quantità e melodia - senza mai eccedere - in partiture estreme. Da seguire.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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