Questo è un disco soffice, caldo, avvolgente con una punta malinconica.
Ma soprattutto non è metal.
È un disco jazz; un jazz dai toni carezzevoli, dove gli strumenti ti coccolano le orecchie salvo qualche digressione sonora più ritmata con qualche accenno quasi prog/jazz.
Gli otto brani presenti sono quasi tutti strumentali, l’unico brano cantato é il soffuso “
The colours of our minds” con una voce femminile dolce ma piena di soul malinconico.
Questo terzetto jazz composto da sassofono, basso e batteria, prende ciò che di buono ha fatto il maestro
Miles Davis e lo plasma attraverso una sensibilità personale.
Un disco che è ricco di sensibilità, vibrazioni jazz, un tocco fusion, da ascoltare nelle serate al tramonto; consigliato soprattutto per chi ha la mentalità aperta.
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