Moritat è il secondo full-length dei Der Rote Milan, band tedesca i cui membri hanno hanno deciso di celarsi dietro anonimi numeri romani I, II, III ecc. senza dare ulteriori informazioni personali. Una scelta comune per tutte quelle band che vogliono mantenere un approccio esclusivamente musicale, senza voler dare peso a chi si trova dietro gli strumenti, ma solo a ciò che da quegli strumenti esce.

Moritat è un album black metal dai tratti tanto aggressivi quanto melodici in una formula sicuramente ben calibrata. Sei pezzi, per una durata di 40 minuti, che si muovono molto agevolmente tra segmenti di black metal di scuola ortodossa, duro e spietato, movimenti ben cadenzati e parti più atmosferiche, sempre in bilico tra l'aggressivo e il malinconico.

Certamente i Der Rote Milan camminano su sentieri già battuti, con riferimenti piuttosto espliciti a band quali Dark Funeral o i connazionali (e ormai rimpianti) Eis, con quella spinta marziale tipica delle band germaniche, acuita anche dal cantato in lingua tedesca, idioma dalle sonorità aspre e coriacee, eppure capace di adattarsi egregiamente in questo genere musicale.
Notevole in questo senso la capacità espressiva del singer III, la cui voce è potente ed incisiva, con un growling ruvido e mordace in grado di trasmettere rabbia, dolore e sofferenza.
Per quanto riguarda i testi tutto il concept dell'album ruota intorno alla Guerra dei Trent'anni, basandosi su fatti realmente accaduti in una pagina particolarmente sanguinosa e dolorosa nella storia dell'Europa centrale della prima metà del 17. secolo.

Se anche niente di nuovo brilla sotto la nera fiamma del black metal, Moritat regalerà certamente un piacevole ascolto, senza mai annoiare. I pezzi sono molto ben costruiti, sono dinamici ed hanno una grande forza espressiva. Manca forse un poco di carattere che li faccia emergere al di sopra di una realtà costellata da così tante uscite, e anche tante buone uscite, al giorno d'oggi.
Ma la band è valida e certamente merita l'ascolto.