Torna a due anni di distanza dall’ottimo debutto la one man band del poliedrico
V-Khaoz e se il primo stupendo
“Netherstorm” era un inno ai fondamentali anni ’90 del black metal, questo nuovo
“Reign In Supreme Darkness” è il tributo definitivo a quel periodo e in particolare a due delle migliori band della scena, i fondamentali
Emperor e i
Limbonic Art, con in più un tocco dei primi (migliori)
Gehenna e un retrogusto a la
Satyricon (dei primi due album) … Con delle premesse del genere il nuovo platter di
V-Khaoz non poteva che essere un disco bomba, una ventata d’aria putrida e malsana proveniente dalle radici del genere e destinata a infestare per molto tempo la nuova scena estrema. In quest’album tutto è classico, dal make up di
V-Khaoz (un po’ a la
Frost di
“Nemesis Divina”) passando alla stupenda copertina blu/violacea che ricorda i grandi classici del black (
“In The Nightside Eclipse” incontra
“The Secrets Of The Black Arts” per intenderci …) fino allo screaming, tagliente, maligno e glaciale. Sarà curioso e comico vedere come i detrattori dell’immobilismo musicale riusciranno ad arrampicarsi sugli specchi per non lodare un inno alle tenebre come
“The Glory Of Eternal Night” o come la seguente
“Dark Space Dominion”. Si potrà obiettare che molte delle tetre atmosfere di quest’album sono figlie dei synth, ma il male ha mille facce e
“Reign In Supreme Darkness” le mostra proprio tutte, dai citati synth di
“Crowned By Demonstorm” ai tetri arpeggi di
“Godless Pandemonium” finendo per la drum machine che marchia indelebilmente tutti i brani … l’ascolto di questi 41minuti è un lungo deja-vu, un tuffo al cuore per chi ha vissuto “in diretta” quegli anni decidendo di consacrare alla causa della nera fiamma tutta la propria vita e in un certo senso è anche una piccola rivincita per il vituperato symphonic black metal che, ad un certo punto, era visto come il male del black, e questo solo per un eccessivo inflazionamento della scena e per la mancanza d’ispirazione di molte bands …
“Reign In Supreme Darkness” è l’ennesima dimostrazione che la musica deve sapere toccare il cuore (nero) e per farlo non c’è una formula precisa o vincente, c’è solo la passione, la dedizione e l’attitudine. Calano le tenebre, l’atmosfere si fa gelida e il buio che circonda prende forma …
Hail Darkness, Hail Vargrav !
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?