Gran bella sorpresa, questi
Velvet Insane. E da dove potranno mai arrivare? Dalla Svezia, terra apparentemente instancabile nel produrre rivelazioni
rock n' rollistiche, aumentando una reputazione già ampiamente consolidata e accentuando ulteriormente le mire espansionistiche della penisola Scandinava sull’intera scena contemporanea.
Fondati dal chitarrista
Jesper Lindgren e dal cantante
Jonas Eriksson, con all’attivo un
Ep pubblicato nel 2014 ("
Youth on fire"), i nostri sfornano oggi un dischetto davvero godibile, in cui convivono
hard,
pop,
glam e
blues, espressi attraverso coordinate ispirative alquanto variegate, definite da artisti come T-Rex, Humble Pie, (primi) U2, Van Morrison, Suede e The Hellacopters.
Un crogiolo d’influenze abbastanza “complicato” da gestire, che però nelle sapienti mani della
band nordica diventa parte integrante di una cifra stilistica coinvolgente e abbastanza personale, in grado di conquistare fin dal primo contatto.
Piace, in particolare, la loro capacità di variare i temi intridendoli di una certa malinconia di fondo, conservando una notevole presa emotiva e trattando la materia “
old-fashioned” con innata freschezza, evitando d’incorrere in approcci eccessivamente minimali o devoti.
Così, in “
Velvet insane”, troverete sia l’energia contagiosa di "
Break out of Eden” e la lievità
poppettosa di "
High on love”, e sia la raffinata vena
rootsy di "
Coffee, jazz and arts” e “
Lincoln road”, accostate con una disinvoltura e una sensibilità in entrambi i contesti davvero spiccata, di certo non comune nemmeno nel convulso affollamento dell’odierno mercato discografico.
Un paio di episodi appena meno riusciti ("
Infinity” e “
King of the foolish”) non compromettono l’efficacia di un albo che, con “
Help me”, solca con valore il
blues elettrico di marca
Hendrix-iana e con l’animosa melodia di “
My way of life is you” e le cupe inquietudini di “
Nottingman” piazza altri due potenziali
hit-single.
Le ultime notazioni le riserviamo a “
Six steps away”, una ballata crepuscolare da brividi, interpretata in maniera magistrale dalla laringe permeata di
spleen di
Jonas Eriksson.
Non mi rimane, in conclusione, che raccomandarvi caldamente i
Velvet Insane, una formazione che, grazie a qualità e talento nel maneggiare diversi linguaggi musicali, reclama e merita l’attenzione di tutti i
rockofili.
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