Sono passati ben tre anni da quando i misconosciuti francesi
Vorkreist attentarono al mio udito con lo sconcio e osceno “Sabbathical Flesh Possession”, uno dei dischi peggiori e con la peggior produzione che abbia mai ascoltato. Da allora sembra che la band si sia rimboccata le maniche per questo nuovo “Sublimation XXIA”, un disco che fonde la brutalità del death metal con la malvagità tipica del black metal.
Numi tutelari della band sono sicuramente bands come Incantation, Deicide e Dissection, data la mole disumana di blast-beats e di blasfemia che la band riversa sull’ascoltatore. Il riffing è tipicamente black mentre il singer si barcamena tra growl e screaming, con risultati piuttosto buoni devo dire.
La struttura delle canzoni non è lineare, ma quel che conta a questi livelli è la dose di odio e violenza che si riesce a sprigionare, e da questo punto di vista i Vorkreist fanno bene il loro dovere.
Inoltre stavolta la produzione è buona, non cristallina, ma pastosa al punto giusto.
Le canzoni sono tutte su un buon livello, anche se la cattiverai della title-track, la malignità inquietante di “Sodogma” e il finale sulfureo e spettrale della conclusiva “Ecstatic In Repulsion” hanno qualcosa in più.
In definitiva un disco non male, che pone rimedio al precedente full-lenght e proietta in una nuova dimensione i Vorkreist, una dimensione maligna e orrorifica.
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