Oltre al miliardo e mezzo di progetti che il buon vecchio
Shane Embury, Tra
Napalm Death,
Brujeria,
Absolute Power e chi più ne ha più ne metta, ha deciso di fondare anche questi
Tronos con
Dirk Verbeuren (che tra
Megadeth,
Soilwork,
Phaze I e un’altra decina di gruppi, non scherza) e
Russ Russel (“stranamente” esente da grosse collaborazioni, tranne come chitarrista degli
Absolute Power), componendo un disco tra il death metal, il doom, il Post Metal, con qualche schizzo di Gothic, un pizzico di qualcosa con “core” e una spruzzatina di prog.
Ambiziosa come presentazione. Molto spesso questi “supergruppi” non funzionano per nulla, lo sappiamo, ma vista l’inenarrabile versatilità di
Verbeuren, la fantasia di
Embuy (che in questo album si presenta come chitarrista cantante, lontano dal suo amato basso) è venuto fuori un disco quanto meno interessante.
Sarò sincero, primo ascolto: “Ch’è sta robba?”, secondo ascolto “Che disco clamoroso”, terzo ascolto “Ok, non ho capito ancora un cazzo di questo disco”, e così via…
Celestial Mechanics è un lavoro molto vario, volendo arduo e di difficile interpretazione. Leggendo altre recensioni in lungo e in largo sul web ho trovato di tutto, chi gli da 5 chi 9, e personalmente anch’io mi trovo in difficoltà a dover sviscerare di un disco così aperto ad interpretazioni e molto soggettive.
La opener, “
Walking Among The Dead Things” (la più lunga del Full-lenght) è un pezzo di stampo doom, ma quando credi di esserti abituato ti lancia una sberla e cambia radicalmente.
Un altro pezzo molto particolare è “
The Past Will Wither And Die”, lento, con un suono pulito nella prima parte e con un’aura quasi tribale. Questo suono pulito socia in un turbinio di suoni distorti,quasi cacofonici, cori e altri elementi che sulla carta ti fanno dire “Ma non c’entrano nulla, dev’essere una schifezza!” invece sono combinati in maniera egregia.
Un aspetto negativo di questo album è il mero tentativo di dare dinamica a tutto alzando e abbassando il volume all’interno delle tracce, ok, la cosa non è particolarmente accentuata o estremizzata, ma si sente e a volte da anche noia.
La mia recensione si conclude qui, vi lascio a questa eroica impresa, vincete questo bellissimo
Celestial Mechanics, ma vi avverto, le prime volte ne resterete sconfitti…