Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. UNWRITTEN NAMES
  2. STRANGE PATTERNS
  3. OF STORM AND STARS
  4. REGRET
  5. DREAMING BENEATH
  6. DEPARTURES AND ARRIVAL
  7. BLAME
  8. TUHAT KERTAA
  9. THE FAULT IS OURS

Line up

  • Ilkka Valkonen: vocals
  • Jere Pennanen: guitars
  • Petri Määttä: guitars
  • Sami Simpanen: bass
  • Niko Pennanen: drums, programming

Voto medio utenti

Sono passati 5 anni da "Shelter", ultimo disco dei finnici 2 Wolves, e nel mondo di Niko Pennanen è successo di tutto: Aleksi Susi, il secondo lupo nel nome della band e co-fondatore della medesima, ha abbandonato per dedicarsi al suo progetto industrial Alexanred, la lineup è stata stravolta completamente (solamente Niko -drummer e programmer- è rimasto da "Shelter") ed il nuovo "...Our Fault" è stato registrato in solamente 8 (otto!!!) giorni.

E quindi -vi starete chiedendo- la Inverse Records ha pubblicato un disco scadente?
Niente affatto.
"....Our Fault" pur senza mostrare miracoli si conferma in linea con le release passate della band e ripropone la riuscita miscela di gothic, doom e death melodico sublimata dai gruppi che sono stati di ispirazione ai nostri: Paradise Lost ed Eternal Tears of Sorrow.
Il nuovo cantante Ilkka Valkonen si destreggia decisamente bene sia con le clean che con le harsh vocals e le due chitarre Jere Pennanen e Petri Määttä cesellano melodie malinconiche e nostalgiche, indispensabili per conferire pathos e suggestione alle composizioni.
Non è infatti nell'impatto emotivo che questo disco non riesce a decollare: se si eccettuano le 2 brevissime ed acustiche " Regret" e "Blame" (poco più che filler purtroppo) i restanti sette brani sono ben curati, ben eseguiti ma senza quel quid in più capace di fissarsi indelebilmente nell'anima.

Gli episodi più notevoli sono l'opener "Unwritten Names", la bellicosa "Strange Patterns" e "Departures and Arrivals", accattivante grazie al suo incedere maestoso: sono le canzoni in cui la band procede a briglia sciolta senza dosare con il bilancino parti pulite, acustiche e aggressive.
"...Our Fault", come si diceva all'inizio, non è sicuramente una delusione e tra i suoi solchi si respirano effluvi di timo e betulla, di neve e gelo propri della magnifica terra finlandese ma con il passare degli ascolti l'impressione che i 2 Wolves si siano limitati ad accendere il pilota automatico diviene sempre più forte e fastidiosa.

2 Wolves - "Unwritten Names"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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