Non c'e' dubbio che la proposta raffinata e d'atmosfera dei veneti Ensoph sia di quelle che lasciano il segno! Già all'epoca del loro mini "Les Confessions du Mat" avevo avuto modo di apprezzare le doti compositive e esecutive del gruppo, che rispetto ad allora ha abbandonato alcune velleità prog per portarsi decisamente verso sonorità a tinte fortemente scure, dominate da una componente elettronica, che viaggia a braccetto con componenti folk, guidate da inquietanti melodie di flauto, pungenti e ben calibrate interferenze industriali ed una soffusa atmosfera classiccheggiante. Gelidi brividi nascono duante l'ascolto di brani lunghi ed articolati quali "Shattered Void" o "In the Blossom Of Inertness", mentre song quali "Aletheia" si discostano maggiormente dalla matrice metal, comunque sempre presente e pemeante l'intero lavoro, per abbandonarsi a notturne digressioni vagamente ispirate ai primi Depeche Mode. Assolutamente degna di nota anche la cura quasi maniacale negli arrangiamenti e la purezza quasi cristallina della produzione, che contribuiscono decisamente ad aumentare la sensazione di vuoto e di astrazione spirituale evocata dalle vocals tenebrose e malate di Nicola e Patrizia, autentici sacerdoti del malessere della vita. "The Bleeding Womb of Anneke" si propone quindi come un album complesso e crepuscolare, un piccolo gioiello da custodire gelosamente nello scrigno delle proprie emozioni più segrete, pronto per essere assaporato rigorosamente al buio e nella solitudine più' assoluta.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?