La storia del
rock è piena di “corsi e ricorsi” e se il diffuso sfruttamento del
revival ottantiano non stupisce più di tanto, bisogna ammettere che mai come di questi tempi si sente la necessità di musicisti che, pur operando in contesti piuttosto codificati, siano ancora capaci di dare veramente la “scossa”.
Un’esigenza che spesso trova un’opportuna soddisfazione nelle frenetiche spire dell’
underground e così, mentre il “mondo” sembra impegnato solo a chiedersi il perché della visibilità dei Greta Van Fleet o se i The Struts siano davvero i profeti del
glam del terzo millennio,
band come gli
X-Plicit forgiano la loro inebriante mistura sonora attingendo con innata freschezza e istintività dalle migliori prerogative dello
sleaze di ieri e di oggi.
Il risultato, contenuto in questo brillante esordio intitolato “
Like a snake”, è un concentrato di cultura, consapevolezza e freschezza abbastanza sorprendente per dei debuttanti, e quando si scopre che in realtà gli artefici di tale impresa possono vantare apprezzabili dosi di esperienza e preparazione, la nitida visione d’insieme e la chiarezza degli intenti, a cui ha verosimilmente contribuito l’attività “sul campo”, trovano un’adeguata spiegazione.
A cominciare da
Andrea Lanza, che molti ricorderanno negli eccellenti Skill In Veins, passando da
Sa Talarico (Aeternal Seprium) e
Giorgio Annoni (Longobardeath, Homerun), per poi finire con il cantante
Simone Zuccarini (Generation On Dope, Razzle Dazzle, Norimberga, Torque, The Wetdogs), gli
X-Plicit dimostrano che una certa “maturità”, laddove adeguatamente impastata con esuberanza, determinazione e attitudine, può fare la differenza e innescare la miccia di un’esplosione sensoriale dai connotati “familiari” e non per questo completamente impersonali.
Nel disco troverete una serie di
anthems assai adescanti, sublimata dalla varietà di soluzioni espressive adottate, cosa che consente ai nostri di spaziare dalle vibranti pulsazioni
Crue-iane di “
Hell is open” (molto bello il
break chitarristico), al rotolante
hard-blues “
The great show”, approdando subito dopo a due autentiche perle soniche denominate “
You don’t have to be afraid” (scalciante e magnetica) e “
Shake up your life” (elettrizzante fusione tra un ombroso
groove e un brillante
refrain), ricche d’intriganti sfumature stilistiche e indice di un consistente dominio della “materia”.
In prossimità della metà della scaletta, mi sembra doveroso sottolineare la prova di
Lanza, un chitarrista dall’approccio esecutivo pervaso da un
feeling bruciante, in grado di marchiare senza sterili istrionismi anche composizioni leggermente “convenzionali” come “
Deep of my soul” e “
I’m original”.
Le turbolenze
street di “
Free” faranno felici i
fans dei
GN’R, la
ballad acustica "
Angel“ (fin un po’ troppo “sfacciata” nella sua devozione) quelli degli Extreme, mentre sono convinto che “
Don’t close this bar tonight” e la
title-track dell’albo metteranno d’accordo un po’ tutti gli estimatori del genere, ammaliati dalla febbrile intensità
southern della prima e dalla ruvida e strisciante capacità seduttiva della seconda.
“
Like a snake” è un’opera prima appassionante e parecchio “a fuoco”, che pone gli
X-Plicit su quella rampa di lancio (non molto affollata, invero …) riservata agli “emergenti” che frequentano la tradizione del
Rock n’ Roll con enorme disinvoltura, senza rimanere prigionieri dei suoi
cliché …
well done, guys!