Se siete fanatici dell’horror anni 80, se i vostri miti sono
Dario Argento, John Carpenter, Jason Voorhees, Michael Myers e compagnia mostruosa questa band fa per voi; e mi ci metto anche io.
Dopo un bel debutto ed un ep, ecco la firma pesante del ritorno discografico sotto l’egida dell’etichetta di
Brian Slagel che ha fiuto enorme e conosce la materia; i tedeschi tornano con un album che gronda sangue, horror e speed/ thrash metal che é una meraviglia.
Ma a differenza di tanti che scopiazzano a destra e a manca, qui si sente la sana passione e soprattutto le canzoni.
L’opener “Fed to sharks”, é una botta in testa ignorante, potente e senza fronzoli.
Brano pesantissimo di puro speed/thrash metal aggressivo, con le chitarre di
S. Genozider e
M. Outlaw che sparano riff serratissimi mentre le vocals aggressive del singer
L. Steeler mettono le mani in gola all’ascoltatore con anche acuti altissimi.
Grande anche la parte solista centrale con un bel break armonizzato.
Stessa pasta del precedente col brano “
The garotte”; riffing velocissimi, serrati che profumano di thrash made in Bay Area.
Tempi veloci ma che conservano quelle sane cavalcate da headbanging e un chorus che ti si stampa con i cori da battaglia.
Ma i tedeschi non sanno solo correre; la titletrack é
un up tempo arrembante e con anche un feeling oscuro e macabro.
Sembra proprio adatta per una colonna sonora di un film slasher ottantiano; macchina ritmica che devasta con una cavalcata thrashy gustosa e riffing serrati; il singer non si risparmia ma soprattutto capacità di graffiare con un notevole gusto melodico nei solos.
Con “
Tyrantula”, un nome, un programma si riprende a correre a rotta di collo.
Non si tira il fiato con questo serratissimo brano speed/thrash metal; chitarre che colano metallo puro, aggressivo e che non fa prigionieri ma dotato di un solo che più metal non si può.
Con l’ultimo brano “
Murderous militia”, un brano argentiano fin dal titolo per l’atmosfera che crea; grande apertura con un armonizzazione maideniana , urlo e cavalcata serratissima da strapparti la pelle con una coltellata.
E poi, speed metal veloce e a rotta di collo; le chitarre sono malsane il giusto e il singer aggredisce il brano come fa col microfono.
Gli acuti si sprecano e i cori ignoranti e gustosi tipici del genere fanno capolino, difficile resistere; i solos sono favolosi per saper coniugare l’arte metallica della melodia con armonizzazioni e l’aggressività del riffing serrato di stampo thrash.
Un disco che gronda sicuramente sangue, metal e horror; album ignorante in senso molto buono e consigliato a chi ama queste tre caratteristiche, io sicuramente un pensierino lo faccio.
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