Ritorno discografico per il francese
Drastus il cui precedente e primo lavoro risale ad addirittura 14 anni fa! A livello discografico non si può certo dire che questo
comeback non sia stato preparato in grande stile: è infatti la prestigiosa
Norma Evangelium Diaboli (Deathspell Omega, Misþyrming, ecc) a curare la produzione e la pubblicazione di "
Croix de sang".
Drastus è con tutta evidenza un grandissimo conoscitore della materia di cui si occupa e dimostra di saperla trattare altrettanto bene: il suo stile coniuga in modo estremamente organizzato una gamma piuttosto ampia di influenze ed elementi, dal black metal più classico e oltranzista a un groove sicuramente più moderno in cui la fanno da padrone chitarre spesse e cupe che contribuiscono non poco al
mood claustrofobico e all'incedere denso, magmatico, che caratterizzano il lavoro.
L'atmosfera non manca sia che sia garantita dal classico riff in tremolo che da inquietanti arpeggi: certo, qui con "
atmosfera" non si intende, ovviamente, il
sonicscape sognante e immaginifico restituito da band come Darkspace o Earth and Pillars. Abbiamo a che fare, piuttosto, con un muro spesso di melodie oscure e maligne che catapultano l'ascoltatore nella frenesia di rituali raccapriccianti.
Le linee vocali declamatorie di Drastus contribuiscono a fare di questi brani delle litanie blasfeme con lo scream talvolta alternato a delle parti con voce pulita, che lungi dallo smorzare l'oscurità e la malevolenza del platter, riesce a conferire quella drammatica teatralità che fornisce ulteriore profondità e struttura alle composizioni.
Anche la prova dietro le pelli si segnala come più che positiva: la varietà nell'interpretazione ritmica dei brani aiuta a rendere sempre avvincente un album pesante, buio, claustrofobico. Che si tratti di uno schiacciante tupa-tupa, di un mid tempo groovoso in doppia cassa arricchito da giochi su tom e piatti o una frenetica fuga in blast beat, Drastus riesce a tenere l'attenzione dell'ascoltatore sempre abbastanza elevata.
Non manca qualche brano meno ispirato o qualche sezione leggermente più stanca ma nel complesso il songwriting compensa con maestria anche dove l'entusiasmo non è a mille.
Un ascolto consigliato agli amanti del black metal influenzato dai grandi nomi della NoEvDia ma non solo: violenza, malignità, groove e melodie sinistre sono tutti elementi che qui dentro risultano ben congegnati e faranno la felicità di più d'un blackster.
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