Mat Cable - Everyone Just Going Through Something

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:27 min.
Etichetta:Alka Record Label

Tracklist

  1. THE RIM
  2. JUNE
  3. HEY DOC
  4. HAIR
  5. HEART OF STONE
  6. TERROR
  7. YOU LIKE ME
  8. YOUR FIRE

Line up

  • Raffaele Ferri: vocals, guitar
  • Andrea Sicurella: bass
  • Samuele Anselmi: drums

Voto medio utenti

I Mat Cable suonano rock n’ roll con influenze punk e sixties e, dopo aver ascoltato con attenzione il loro primo full-length, mi sento di affermare che hanno tutto quello che un estimatore di Arctic Monkeys, The Strokes e The Libertines cerca in un prodotto sonoro.
Forse sarebbe meglio dire “quasi” tutto, in quanto a “Everyone just going through something”, per conquistare irrimediabilmente il cuore dei suddetti musicofili, manca verosimilmente un pizzico di “malizia”, di quel tipo che ha consentito ai numi tutelari dei lombardi di ottenere fama e fortuna.
Poco male, direi, anche perché, se escludiamo l’imponderabile aspetto “commerciale” della vicenda, i nostri suppliscono alla carenza con disinvoltura, spontaneità e un certo buongusto nella scrittura, peculiarità che rendono l’opera un ascolto godibile e ricreativo.
Si comincia con la melodia strisciante, sinistra e magnetica di “The rim”, per poi passare alla maggiormente “rumorosa” (e ugualmente adescante) “June” ed esplodere nell’energia satura di ”Hey Doc”, pulsante e stridente dimostrazione del talento e della tensione espressiva di cui sono dotati i Mat Cable.
L’andamento scanzonato e pigro di “Hair”, non particolarmente efficace a livello di impatto emozionale, fornisce comunque un'altra sfumatura del temperamento artistico di un gruppo che con “Heart of stone” riprende a “graffiare” e ammaliare, e con la bella “Terror” mescola ancora una volta con innata qualità garage-rock e caligine.
L’avvolgente e vaporosa “You like me”, prepara il terreno alla “botta” finale del programma, titolo “Your fire” e trascinante e arrogante conclusione di un albo da gustare senza particolari controindicazioni.
Difficile, a questo punto, sbilanciarsi a dare eventuali “consigli” ai Mat Cable … sarà meglio ricercare quella “ruffianeria” di cui abbiamo parlato all’inizio della disamina o impegnarsi ancor più strenuamente nel reperimento di una “personalità propria”? L’ideale sarebbe, ovviamente, riuscire a coniugare entrambi gli aspetti e, sebbene si tratti di un’impresa improba, non rimane che attendere buone notizie in tal senso da una band sicuramente già parecchio promettente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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