Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:57 min.
Etichetta:Tyss Music

Tracklist

  1. DOWN BY THE WATER
  2. INVISIBLE SHIELDS
  3. ONE IN A MILLION
  4. CROSSROAD GENERATION
  5. GREAT EARTH
  6. SECONDS OF SATISFACTION
  7. ARISE OF DREAMS
  8. TWIN SOUL
  9. BELIEVER
  10. ALONE
  11. REVELATION
  12. KING OF RUINS
  13. REMEDY

Line up

  • Peter Gottlieb: vocals, guitar
  • Tommy Scalisi: guitar, vocals
  • Magnus Olsson: drums
  • Mikael Tuved: bass, vocals

Voto medio utenti

La Svezia sembra davvero la culla europea del “revivalismo creativo” e della nutrita pletora di rappresentanti di tale movimento artistico fanno parte sicuramente anche questi Electric Earth, esperti hard-rockers con all’attivo ben cinque pubblicazioni discografiche.
Il nuovo full-lengthElectric Earth” conferma quello che i loro sostenitori già sapevano … la musica dei nostri, sapiente miscela di Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath e Soundgarden, difficilmente riuscirà a sovvertire “l’ordine costituito” e nonostante l’evidente devozione, non può però essere considerata l’ostentazione di una sterile e fraudolenta sarabanda di cliché.
A scongiurare la suddetta eventualità ci pensano la cultura, l’attitudine (eccola di nuovo …), la perizia esecutiva e il talento di una band che affronta l’inflazionata materia sonora con innata “fierezza” e disinvoltura.
Un’estrema cura nelle sfumature espressive e una spiccata passionalità contribuiscono alla vitalità di un’opera coinvolgente e intensa, pilotata dalla voce sicura di Peter Gottlieb e alimentata da un songwriting pulsante e sempre piuttosto “a fuoco”, intriso di melodie e strutture armoniche magari poco “eversive” e tuttavia capaci di entrare facilmente “in circolo”.
Arduo effettuare delle graduatorie di merito in un programma davvero compatto e adeguatamente variegato … in ogni brano è possibile riscontrare le qualità di un gruppo che riesce a trattare gli evidenti numi tutelari con la giusta sensibilità e anche con una certa “personalità”, indirizzata a una rivisitazione intelligente e istintiva di temi noti.
Suoni "classici", dunque, eppure anche sufficientemente irrorati d’ispirazione da apparire “freschi” e produttivi, pronti per essere consegnati in toto agli avidi estimatori del genere, che per i loro appaganti ascolti quotidiani potranno quindi sicuramente contare anche sugli Electric Earth.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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