Dopo l’eccellente ‘Accelerated Evolution’ di oramai tre anni fa, ecco che ritorna la The Devin Townsend Band con un altro platter, e, manco a dirlo, anche quest’ultima fatica di Devin Townsend è semplicemente una chicca. Forse meno easy del precedente, ‘Synchestra’ (10 solo per il titolo!) rappresenta l’animo più prog del mastermind canadese, ma anche forse quella più bizzarra e giocherellona, assopita dai tempi di ‘Infinity’ (‘Vampolka’ ne è un esempio puro e semplice). Ringraziando sua Maestà Steve Vai per il solo su ‘Triumph’, il buon Devin lascia libero tutto il suo estro e la sia follia musicale (supportata come al solito da una tecnica invidiabile, soprattutto per quanto riguarda la voce), intingendo in questo supporto ottico il pennello del colore e dell’ironia, ma anche di tanta melodia e di ottimi arrangiamenti. Stralunato è l’utilizzo del mandolino, perfettamente calato comunque nel contesto del sound (ricordiamoci che parliamo sempre di Mr. Townsend), mentre ampio è lo spettro delle linee melodiche, così come mooooolto pregevoli sono le scivolate verso il thrashy (una su tutte ‘Gaia’) e le partiture più prettamente Hard Rock (‘Notes From Africa’ che sia uno scarto dei Led Zeppelin?). ‘Synchestra’ conferma ancora una volta che su Devin Townsend ed il suo genio si può dire tutto ed il contrario di tutto, essendo sicuri, comunque, che entrambe i concetti siamo giusti e pertinenti. Un album ricco e vario, in cui la parola noia o staticità non è di casa. Ps. avete mai sentito Devin Townsend suonare un pezzo Rock’N Roll? Bene, allora selezionate l’ultima traccia, la 14esima. Ah, dimenticavo, nell’edizione limitata è contenuto anche un DVD di 75 minuti con la performance live. Mica male, no?
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