Il progetto
Michael Schenker Fest, che ruota ovviamente intorno alla carismatica figura del chitarrista tedesco di fama mondiale, ha ottenuto lo scorso anno un grande successo di critica e pubblico con il primo lavoro "Resurrection". Adesso
Nuclear Blast pubblica il secondo capitolo, dal titolo "
Revelation"
Una bella copertina che evoca la passione di Cristo, con l'axeman innalzato su una chitarra-croce, ci introduce in un album che trasuda lo spirito del miglior hard rock di classe. Una parata di grandi voci (
Gary Barden, Graham Bonnet, Robin McAuley, Doogie White) insieme ad ottimi veterani già presenti nel Michael Schenker Group e nel McAuley Schenker Group, alimentano la creatività del chitarrista che sforna tredici brani solidi, freschi ed ispirati come non accadeva da tempo.
Se "
Rock steady" è un singolone hard melodico che ammicca al pubblico radiofonico, le seguenti "
Under a bloodred sky" e "
Silent again" possiedono tiro, energia ed orecchiabilità che evocano gli Scorpions dei momenti più gloriosi. L'atmosfera carica di tensione di "
Sleeping with the light on", una delle canzoni dove sono presenti tutti i vocalist del progetto, è senz'altro uno dei momenti più elevati del disco, mentre "
The beast in the shadows" mostra un'impostazione più rocciosa e metallica con un pizzico di vibrazione epica. Buon groove anche per "
Behind the smile", cantata da
Doogie White e piena di assoli incendiari, così come l'hard torrido e trascinante di "
Lead you astray".
Rock anthemico e sostenuto "
We are the voice", cantata dall'ospite
Ronnie Romero (Rainbow); "Old man" alterna passaggi bluesy a momenti melodici con tutti i cantanti in evidenza e soli illuminanti di
Schenker; potente e svelta "
Still in the fight" che pare quasi un orgoglioso manifesto partorito dal chitarrista teutonico per dimostrare di essere ancora sulla breccia dopo decenni di onorata carriera, così come il poderoso strumentale "
Ascension" che chiude questo brillante lavoro.
Una delle cose che forse caratterizza maggiormente il panorama rock/metal contemporaneo è proprio la tenuta e l'energia espressa dai veterani della scena rispetto a quella mostrata dalle nuove leve.
Michael Schenker può vantare una carriera pluridecennale, costellata di enormi successi, entrata ormai a far parte della storia di questo genere musicale, eppure pur avendo passato la sessantina nelle sue produzioni esprime un entusiasmo, una freschezza, una leggerezza che spesso latitano in musicisti che hanno la metà dei suoi anni. Questo disco è l'ennesima prova vincente di un artista che non finisce mai di sorprenderci ed esaltarci.
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