Son passati neanche due anni dall’uscita dell’ottimo
“Death revenge” che i californiani
Exhumed tornano dirompentemente sulle scene, sempre per
Relapse, con il qui presente
“Horror”, ottava fatica sulla lunga distanza.
Rinvigorita la line-up con l’innesto del chitarrista dei
Noisem Sebastian Phillips al posto di
Bud Burke, la band di
Matt Harvey ha cambiato approccio rispetto al precedente lavoro.
“Death revenge” era un concept album narrativo basato su una banda di profanatori di tombe attivi nel 1820 ad Edimburgo il cui fine era quello di rivendere i corpi agli anatomisti, della durata di oltre 50 minuti in cui la band ha fatto ampio uso di interludi strumentali per collegare fra loro le tracce per realizzare quella che si può tranquillamente definire una opera death metal.
Con
“Horror” si torna, o si ritorna dipende dal punto di vista di chi ascolta, invece alla brutalità ed alla velocità nuda e cruda, gli
Exhumed ci donano quindici brani per poco più di ventisei minuti ventisei di cronometro. Ventisei minuti di pugni in faccia e calci nello stomaco in cui l’elemento aggregante è l’elegia della motosega e del suo rosso uso in uno scenario mutuato pari pari da un b-movie di successo degli anni 80 (la copertina e, soprattutto il video di
“Naked, screaming, and covered in blood” vanno letti in questo senso).
Il Carcass-sound degli
Exhumed, fatto di sano death con accelerazioni grind, abbonda di ritmiche serrate, velocissime (un plauso al batterista
Mike Hamilton, un motore prezioso e preciso nell’economia della band) grondanti di blast-beat sulle quali la coppia di asce
Harvey/Phillips macina una serie continua di riff affilati come coltelli con estrema precisione.
Un parziale ritorno al goregrind delle origini quindi, ma con una consapevolezza assoluta dei propri mezzi che consente alla band californiana di evitare le sabbie mobili del copia/incolla e i pericoli che da esso derivano.
“Horror” è un disco che ogni fan del genere o che si definisce tale deve acquistare a scatola chiusa, gli
Exhumed sono una garanzia assoluta.
“The saw is the law”
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