Copertina 5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. OBSIDIANA
  2. GEOMETRIC DANCE
  3. PROTOCONSCIOUSNESS
  4. DRAKE EQUATION
  5. FRACTAL VISIONS
  6. METEMPSICOSIS

Line up

  • Paco Porcel: bass
  • Miguel A. Fernández: drums
  • Luis Albaladejo: guitars
  • Pablo Egido: vocals, drones
  • Julián Velasco: guitars

Voto medio utenti

The Holeum ovvero la materia oscura che forma i buchi neri nell'universo.
La band che porta questo nome ambizioso viene dalla Spagna e, seguendo il flyer di presentazione del proprio secondo lavoro, propone "con visione sfumata ed approccio olistico le tensioni tra post-rock/metal, doom/downtempo, dark ambient, drone e suoni cinematografici".
Tutto qui ragazzi? Nient'altro da aggiungere?
A me non è proprio chiaro ad essere sincero ma se possibile -dopo svariati ascolti di "Sublime Emptiness" (questo il titolo dell'album distribuito da Lifeforce Records)- ho le idee ancora più confuse.

Il quintetto iberico infila nelle sei tracce che compongono il lavoro le più disparate trovate musicali e quindi al death/doom melodico dell'opener "Obsidiana" (probabilmente il brano migliore del lotto) segue qualcosa di simile all'avantgarde ed al prog (giurerei di aver sentito una tromba od un sassofono!?!) estremamente rallentato nella successiva "Geometric Dance".
"Protoconciousness" tira ancora di più il freno a mano affiancando chitarre ribassate a partiture vocali dal sentore cybernetico che sfociano poi in un improvviso coro pulito messo a chiudere la canzone; "Drake Equation" ne è successivamente l'ideale prosecuzione in un alternarsi invero noioso e ripetitivo di suoni drone e stacchetti acustici.
"Fractal Visions" ritorna agli arzigogoli di "Geometric Dance" con una presenza ancora più forte dei fiati e la interminabile "Metempsicosis" pone termine al disco con quelle che (alla buon'ora!) sono le trovate musicalmente più interessanti di tutto il full length ovvero alcuni dialoghi eterei e dal flavour siderale tra la coppia di asce Albadalejo/Velasco ed il growl soffuso di Pablo Egido.

Il rischio che si corre nel richiamare palesemente altre band (Cult of Luna e The Ocean su tutte) è proprio quello in cui si sono incagliati i The Holeum: se oltre alle buone intenzioni manca "la ciccia" il gioco è presto scoperto.
"Sublime Emptiness" è questo: moltissimo fumo che stringi stringi si dirada al primo soffio di vento; non a caso, nonostante mi sforzi, non riesco a ricordare praticamente nessun momento degli oltre 42 minuti di durata.
Alla fine ho capito che la pomposa introduzione -forse- serviva solo a mascherare la noia di un disco onestamente dimenticabile.

The Holeum - "Geometric Dance"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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