Strani tipi gli Sterling Serpent. Innanzitutto le notizie su di loro, sia come band che come singoli, non sono molte tanto che non sono riuscito a reperire informazioni precise su chi suoni cosa. Si sa solo che si tratta di un supergruppo formato da membri di band come Bell Witch (una delle realtà più interessanti degli ultimi anni in ambito funeral doom metal), King Dude, Serpentent e Terminal Fuzz Terror.

Strani tipi, in secondo luogo, perchè nel loro EP di debutto propongono una musica che francamente non saprei definire riferendomi a un solo genere. Abbiamo sicuramente una componente doom metal, come ne abbiamo una più goticheggiante, una ritual ambient, una country/root rock che mi ha ricordato in più di qualche istanza i The Handsome Family.

C'è solo una cosa sicura riguardo gli Sterling Serpent: solo una città come Seattle poteva partorire l'ennesima compagine musicale la cui peculiarità è la messa a sistema di una pluralità d'influenze così eterogenee... e per giunta in modo così convincente. Si tratta di un EP poco più lungo di un quarto d'ora i cui 4 pezzi stanno sempre su ritmi abbastanza lenti, su linee vocali che giocano sulla voce baritonale e calda del cantante (quale dei tre uomini presenti nella band?) e su atmosfere tetre e talvolta meste. Ogni tanto si aggiunge un piano, ogni tanto una voce femminile, talvolta chitarre elettriche e acustiche si alternano, talvolta si sovrappongono. La produzione della Van Records è assolutamente funzionale e anche l'ultimo tassello è aggiunto.

Questo intrigante EP in sostanza funziona molto bene e fa presagire interessanti sviluppi successivi e, chissà, magari si potrebbe trattare del definitivo consolidarsi di questa compagine oscura e occulta le cui suadenti melodie ammaliano l'ascoltatore trasportandolo in un mondo di ombre danzanti.
Attendo con interesse l'arrivo del full length, per il momento, promossi con ampio margine.