Nell'anno dei grandi ritorni dopo anni ed anni di assenza, tra i Possessed, i Sacred Reich, i Tool e quant'altri, probabilmente la palma dei vincitori va agli inglesi
Acid Reign.
Ci sono voluti ben 29 anni, ripeto VENTINOVE anni, per dare un successore a quel "
Obnoxious", secondo album della band dello Yorkshire, che di fatto ha chiuso la loro breve, intensa, sfortunata e sottovalutata carriera.
Non so cosa sia passato per la testa di
H, al secolo
Howard Smith, cantante ed unico sopravvissuto della line up originaria, ma l'idea di rimettere in pista gli Acid Reign a 49 anni suonati, alla luce dell'ascolto di questo terzo album "
The Age Of Entitlement" non appare poi così bislacca.
La pressochè nuova formazione non fa una piega e nemmeno la voce di H, perlomeno in studio, sembra risentire dello scorrere del tempo, anzi talvolta è più piena e piacevole rispetto a quella degli esordi: le coordinate sono esattamente a metà tra quelle più adulte e di impatto di "Obnoxious" e quelle più veloci e scanzonate del debut "The Fear", riuscendo a miscelare a perfezione diverse componenti che danno luogo a quello che una volta noi vecchiardi eravamo abituati a chiamare "thrash crossover", con elementi hardcore, talvolta più punkeggianti, talvolta più radicalmente provenienti dalla scena della Bay Area.
Pur non essendo un disco meramente derivativo, l'ascolto di "The Age Of Entitlement" è puro divertimento e richiama alla mente tante situazioni e band illustri del passato (ma anche relative al presente), come nella parte iniziale del disco - decisamente scoppiettante - dove "
The New Low" ci richiama alla mente i
Mortal Sin più maturi, mentre la successiva "
#newagenarcissist" sembra uscita da "
Handle with Care" dei
Nuclear Assault.
La voce di H è in gran forma, a volte sembra di ascoltare un giovane
Hetfield, a volte è drasticamente più a-la-
Joey Belladonna dei vecchi
Anthrax, con i cori "
bio-hazardiani" sotto a crear fomento e conferire quell'attitudine hardcore che si confa ottimamente anche agli Acid Reign di oggi.
La produzione è davvero buona, retro' ma senza esagerare, mentre la cover è in pieno stile Acid Reign, ovvero...orribile :D come hanno sempre fatto e quindi siamo abituati.
La butto la', un po' perchè sì, "The Fear" ed "Obnoxious" sono buoni dischi ma non certo trascendentali, un po' perchè sinceramente dopo 29 anni di silenzio e con il solo frontman sopravvissuto non c'erano le premesse per qualcosa di degno: "The Age Of Entitlement" non solo se la batte tranquillamente con i suoi due predecessori, ma al netto dell'effetto nostalgia se fosse uscito nel 1991 probabilmente lo consideremmo il disco migliore del quintetto thrash inglese.
Se siete tra quelle 20 persone al mondo, con il sottoscritto, a cui il thrash QUELLO VERO fa ancora battere il cuore, fiondatevi sui "nuovi" Acid Reign perchè ancora capacissimi di dire la loro e pestare come i vecchi, bellissimi tempi. Insieme al nuovo
Xentrix, il thrash britannico torna a ruggire!
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