Perdersi in una foresta desolata mentre imperversa una bufera di neve non deve essere una sensazione piacevole ma ancor peggiore deve essere perdersi nella mente malata dell’uomo … se vi piace star male e se in voi si annida un “sano” masochismo, allora addentratevi volontariamente nel labirinto mentale di
Aciretose e preparatevi ad uno dei viaggi musicali più strazianti, glaciali, sinistri e gelidi mai concepiti da animo umano …
“Drowing In The Residues Of Misery” è una discesa nei ghiacci eterni dell’anima, suddivisa in tre capitoli per la durata totale di 75’ … una vera prova di forza e di sopravvivenza per uno degli album più nichilisti degli ultimi anni … Se amate
Arkhtinn e
Endlichkeit non potrete non lasciarvi sferzare il viso dall’opener
“The Serenity Of Hate” con la sua drum machine impazzita e le atmosfere da brividi glaciali che vi scenderanno giù per la schiena lasciandovi impietriti … se invece preferite un approccio più ambient, dark e sinistro a la
Vinteerriket, è senz’altro la title track che apprezzerete di più e, se proprio non riuscite a fare a meno di soffrire, perdervi, respirare affannosamente, sperare di farcela e poi morire è l’ipotermia di
“Ephemeral Passage” che vi assalirà l’animo e decreterà la fine …
“Drowing In The Residues Of Misery” è un album per animi solitari e disperati, così come disperato era l’animo di
Nattramn, il vocalist di
Silencer che in
“Death Pierce Me” ha codificato per sempre il “male di vivere” in screming e che qui viene rievocato magistralmente grazie ad una delle prove vocali più tormentate e disagiate degli ultimi anni … Se vi dicessi che
Dissonant Winds è una one man band non stenterete a crederci, infatti molti di questi progetti così neri e disperati sono la trasposizione musicale di anime in pena, ma appena saprete che si tratta di una band Australiana, proveniente dalla “mainstream” Tasmania, capirete ancora di più che la depressione e la sofferenza che trasuda dalle note di quest’album è tutto fuorché un “luogo comune musicale” . Qui non c’è il fascino del male, non è la dannazione eterna che vince, ma è solo la pura sofferenza umana che prende corpo … Isolazionismo, depressione e misantropia come elevazione dell’arte e dello spirito umano !
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