Nostalgici del suono space-rock dell'epopea dorata degli Hawkwind? Dell'heavy sferragliante degli Mc5? Dei trip psichedelici dei primi Monster Magnet? Niente paura, ci sono gli
Ecstatic Vision che si propongono come credibili eredi di quel sound magmatico ed allucinogeno.
Il nuovo album della formazione di Philadelphia esce per la nostra
Heavy Psych Records, ed è un concentrato di rock acido-psichedelico come non si sentiva da tempo. La torrenziale "
Shut up and drive", con il suo riff ipnotico, gli effetti di eco sulla voce, i solismi debordanti, l'atmosfera "trippy", sembra davvero evocare quel mitico "Spine of God" che pare una delle influenze primarie del quartetto americano. Gli otto minuti della potente ed incalzante "
Yuppie sacrifice", con le sue ritmiche tribali e l'intervento del sax di
Kevin Nickles, ci riportano alla psichedelia settantiana con qualche aggancio al kraut-rock di Can e Amon Duul. Magari un po' derivativo, ma l'impatto è colossale come un overdose di LSD.
L'elettricità bellicosa e quasi punk di "
Like a freak" profuma di Blue Cheer lontano un miglio, mentre la breve title-track è solo un intermezzo di cazzeggio da stato di alterazione. Molto più interessante "
The magic touch", guidata da un basso rombante e piena di effetti cosmici che le donano un atmosfera gelida e sinistra. Finale in crescendo con la stordente "
Grasping the void", dove contributi di flauto si accoppiano ad una distorta struttura chiaramente Hawkwind-iana che ci trascina nel pozzo gravitazionale dell'acid-rock più vivo e fremente.
Gli
Ecstatic Vision non ci stupiscono con qualcosa di particolarmente originale, perchè l'influenza delle grandi band citate è fin troppo evidente, ma si dimostrano convincenti e vincenti per attitudine psichedelica, per determinazione, per capacità di essere "stupefacenti" in misura abbondante. Disco consigliatissimo agli
psycho-addicted.
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