I bavaresi
Cranial nascono nel 2014 dalle ceneri dei disciolti sludgers Omega Massif, dei quali ritroviamo qui il chitarrista e mastermind
Michael Melchers. L'orientamento stilistico è un monumentale doom-sludge/post-metal pesante e terremotante alla maniera dei Cult of Luna, primi Mastodon, Neurosis, Mass, Grief, Fistula, Conan, ecc. La band tedesca punta maggiormente sul versante metal, proponendo quattro brani lunghissimi e gravidi di violenza disperata, ritmiche sfibranti, voce orchesca, momenti di psichedelia industriale, atmosfere apocalittiche. Difficile stabilire una priorità tra le tracce, il flusso sonoro appare quasi ininterrotto e parte di un progetto unitario e l'unica soluzione è quella di immergersi nel gorgo metal/sludge/hardcore prodotto dal quartetto abbandonandosi al senso di disperazione e nichilismo che emerge dal disco.
Brutali, feroci, estremi, compatti e massicci come granito, i
Cranial mettono a segno una buona prova, adatta però soltanto ai cultori del metal più heavy, cupo, granitico e rovinoso.
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