Alt!!! Fermi tutti!!! Spegnete il computer e fiondatevi nel negozio di dischi più vicino per procurarvi una copia di questo " The Butterfly Effect ". Tornate a casa e sparatevelo a tutto volume, facendo tremare le pareti ed i neuroni dei vostri vicini. Dopo 6, 7 ascolti, e relativi orgasmi, m'immagino la vostra faccia stupita leggendo che questi 7 Times Suicide sono italiani, di Roma, e che questo ep è il loro secondo genito nel mercato discografico ( dopo il full lenght di debutto, " Falling ", uscito nell'estate del 2003 ). Perché stupirsi? La risposta è semplice semplice: i quattro ragazzi hanno pubblicato un lavoro praticamente perfetto, stilisticamente maturo e tecnicamente ineccepibile. Sembra in tutto e per tutto un lavoro d'Oltreoceano, tanta è la qualità profusa nelle cinque tracce ( la sesta è una cover del superhit " My Favourite Game " dei Cardigans ). Una musica dal sapore hardcore, emo, post grunge e nu metal, in un continuo alternarsi tra momenti melodici da alta classifica, ad altri più rabbiosi, frutto di un retaggio quasi thrash, il tutto condotto con somma maestria dall'utilizzo di ben tre voci, che conferiscono a tutto il disco una ampia gamma di colori e sensazioni. Citarvi canzone per canzone è riduttivo, però non posso esimermi dal non citare il momento migliore di questo mini, ossia " Sounds Like Revolution ", canzone che alterna sofferenza a scatti di ira liberatoria. Concludo con il fare un plauso a Giuseppe Orlando ( Novembre, ovviamente... ), il quale diviene, disco dopo disco, sempre più bravo come producer. Ehi? Che fate ancora lì? Dai, correte a comprare questo " The Butterfly Effect "!!!
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