Passata una prima fase in cui coverizzavano Dream Theater, Queen, Deep Purple e a seguito di cambi di line up che portano all'arrivo del tastierista dei Fire Trails (la band di Pino Scotto) Larsen Premoli, i milanesi L4AN riescono a realizzare il loro secondo e più completo demo che segue quello del 2003 in cui erano presenti solo due tracce. Introdotto da un breve parlato che fa riferimento a fenomeni acustici dei natura extraterrestre a cui non si riesce a dare il nome (da qui il "non nome" della band), "Looking for..." segue un po’ lo sviluppo dei grandi concept in cui un brano strumentale ("Overture") dalle complesse strutture prog metal, heavy, baroccheggianti ed orchestrali riassume ed introduce tutte le atmosfere presenti nei vari brani rifacendosi strumentalmente ai Dream Theater di "Metropolis 2000 SFAM". Notevole è il lavoro alle tastiere di Premoli, da lungo tempo studioso di tecniche di Hammond, synths e metodi moderni imparati anche seguendo i seminari di Jordan Rudess, lo affianca senza paura la chitarra di Francesco Panico, e tra i due si accendono scintille nel duello strumentale hard-neoclassicheggiante che infiamma la parte centrale di "Torn in two", una delle tante concessioni allo sfoggio di tecnica su brani che non perdono mai il senso della melodia neanche malgrado i lunghi intro che alternano ritmiche elettriche ad altre acustiche (quello di "Tears from the ocean" dura 2 minuti), nel finale non poteva mancare il pezzo più "prog" degli altri ("Perfect circle") introdotto da un breve omaggio di Premoli al motivo trainante di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" seguito da un melodia corale in tono acustico che lascia il posto ad un lungo keyboard solo, segue una ritmica funky rock dal basso molto presente che ritorna dopo un break melodico concluso da un pregevole guitar solo, un breve pezzo di pianoforte (ancora le influenze di Rudess molto presenti) ci introduce al finale in cui c'è il ritorno alla melodia principale resa più corposa dal lavoro sostenuto di chitarra, batteria e cori.
Malgrado le sbandierate dichiarazioni di "non conformità con il sound già visto e sentito" il disco è molto ben fatto ma lascia poco spazio a soluzioni originali, specialmente nella canonica ballad "Lily" in cui ad una prima parte di piano e chitarra acustica se ne contrappone una seconda guidata dalla chitarra elettrica, malgrado tutto sono convinto che restando con i piedi per terra e confidando sull'estro tecnico-compositivo di Premoli e sul ritorno del drummer Deneb Bucella, grossi miglioramenti si possano vedere già a breve termine (attualmente stanno lavorando su un concept), per adesso non posso che fare i complimenti per la grande professionalità tecnica ed in fase di produzione (non dimentichiamo che stiamo parlando di un demo), nonché al sito molto ricco e dettagliato in cui fa spicco la foto scattata nel 2004 ad un concerto di Enrico Ruggeri che per l'occasione li scelse come sua band.
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