Stando a quel poco che sono riuscito a trovare spulciando in giro per la rete, "The Last Son Of The Fjord" dovrebbe essere la ristampa del rarissimo debutto dei Nomans Land uscito praticamente in sordina nell'ormai lontano anno 2000. Mi ricordo di aver dato un buon giudizio riguardo al secondo capitolo "Hammerfrost" un paio d'anni fa, sottolineando tra i difetti quella pacchianeria che da sempre è uno dei principali problemi che minano la credibilità del cosiddetto viking metal. A parte questo, "The Last Son Of The Fjord" contiene materiale della stessa qualità di "Hammerfrost", per trentacinque minuti di buon metal venato di folk. Come al solito non è l'originalità da ricercare, ma la sapiente ricerca di elementi che vadano a ricostruire nella testa dell'ascoltatore i racconti di queste epoche lontane, trasmessi con l'aiuto di partiture acustiche, cori e tanta tanta melodia. Fa un pò strano pensare a questi ragazzi russi che cantano di fiordi, ma tant'è... finché lo fanno con questa convinzione non può rappresentare più di tanto un problema. Peccato invece per l'orribile copertina che sembra tratta dallo screenshot di uno di quei videogiochi ridicoli in vendita in edicola per pochi soldi e snatura un pò l'atmosfera creata dall'artwork e dai titoli delle canzoni. Forse, al di là dell'irreperibilità, non c'era più di tanto bisogno di questa ristampa che non aggiunge molto al contenuto del precedente "Hammerfrost"... ma per gli amanti del genere rappresenterà un buon antipasto in attesa dell'uscita dei grandi nomi!
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