Un energico e battagliero Viking Metal proveniente... dalla Spagna!!
"When the Demons Ride" si apre su una melodia “antica” e nel corso del brano si inseriscono anche dei fiati, ma per la sua struttura il pezzo è un classico esempio di Melodic Death Metal alla Dark Tranquillity/In Flames, un modello seguito anche dalle chitarre di Jose e Iban. Sulla stessa lunghezza d'onda la successiva titletrack, più veloce ed aperta a contaminazioni sinfoniche, con il tastierista Eneas che si riserva un bello spazio nel finale.
Con la prima parte di "Last Days of Aghrapur", i Runic accelerano e si fanno maggiormente aggressivi, mentre nella seconda parte cercano poi in maniera insistita l'atmosfera e soluzioni quasi cinematografiche, con largo impiego di melodie, tappeti di tastiera e di cori femminili. Brani peraltro affrontati con piglio dal cantante Juan, il quale sembra essersi calato in maniera più che discreta nel suo ruolo: energico e aggressivo il giusto.
Dall'ascolto di questa prima metà del disco vengono in mente, oltre alle due formazioni svedesi già citate, gli ingenui (eppure entusiasmanti) Amorphis di "Tales from the Thousand Lakes", i Mithotyn, Bal-Sagoth ed Ensiferum, ma anche i primi Moonspell.
La seconda metà dell'album, è avviata da "Predecessor", un articolato Death Metal che si snoda tra richiami medioevaleggianti ed un bel tocco melodico, si prosegue poi con l'epica e melanconica "To the Fallen Ones" (in crescendo ed uno tra gli episodi migliori del disco) e quindi con la serrata e sanguigna "Vs Myself". "Nau", vede i Runic alle prese con un brano dal passo marziale e dalla marcata vena folk, e precede la conclusiva "And A New Journey Begins...", un breve outro sinfonico, simil colonna sonora.
Già... un film già visto e sentito, ma che si assapora sempre con piacere!
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