Dal più genuino underground belga ci arriva la terza fatica su lunga durata per la one man band capeggiata da Déhà, che, monicker a parte che può far sorridere, è tutt’altro che un progetto clownesco e pacchiano … Il combo belga è da sempre fiero portavoce di un raw black metal d’assalto e diretto, che raramente cede a tentazioni peccaminose (leggasi melodie) e che ha come unico obiettivo la distruzione totale. Il nichilismo attitudinale di Déhà lo ritroviamo sia a livello sonoro che concettuale con una sfrontata dialettica anticristiana e inneggiante all’odio totale … Basta dare un’occhiata ai titoli delle 4 canzoni che compongono “Hatred” (appunto) per renderci conto che ci troviamo di fronte a qualcuno che non ha paura di dire quello che pensa denunciandone gli aspetti più malati e “deviati” . Attendevo con impazienza questo nuovo album, visto che con i due precedenti, e soprattutto il secondo “VI – Chaos”, Merda Mundi era riuscito nel non facile intento di distruggere con classe tutto ciò che si gli parava di fronte con un sound brutale ma non barbarico … Questa nuova fatica invece va al di là di tutto ciò e si concede di inglobare delle forti influenze grind che specie nell’opener “Condemn Them” e nella seguente “Castigate Them” deflagrano come la più paurosa delle esplosioni nucleari non lasciando nessuna speranza e spargendo intorno a noi un fetore di morte che neanche una fossa comune … Le due seguenti “Annihilate Them” e “Fucking Hate Them” sono tutt’altro che canzoni per educande, ma riescono in qualche modo a non lasciarsi andare a quella voglia di annichilimento totale che talvolta sembra sfociare nelle mera ostentazione. Chissà se un giorno gli Anaal Nathrakh trovandosi a jammare con i veri Marduk non si rendano conto di star suonando dei pezzi di Merda Mundi … Chi uscirà vivo dall’ascolto di “Hatred” potrà godere in eterno delle ceneri dei propri avversari, per gli altri al massimo rimarrà vivo il ricordo della loro “anima di guerrieri” … Hate, nihilism, death !