Il ventre molle di Chicago continua a partorire combo malati. Molti non andranno al di là del circuito underground e non raggiungeranno lo status raggiunto da
Cianide, Broken Hope, Abomination, Master, ma ciò non significa che non valga più la pena scoperchiare le tombe della Windy City.
Il terzetto dei
Voimaton vede la pubblicazione del loro primo demo da parte della svedese
Blood Harvest, un lavoro costituito da tre pezzi tre di death/doom della durata di poco superiore ai sedici minuti ma che in realtà è un lento viaggio lungo un fiume corrotto da miasmi sulfurei, marci e decadenti.
Lo stile affonda nei pieni anni 90, spaziando inevitabilmente fra il sound americano ed europeo pieno di riverberi e distorsioni ronzanti su una base ritmica piena sostenuta da delle linee di basso corpose e pesanti.
Nulla di nuovo sotto il sole ovviamente (reinventare il death/doom mi sembra una impresa davvero difficile no?), ma i
Voimaton dimostrano di saper trattare la materia e, soprattutto, fanno esattamente quello che si chiede ad una band di questo tipo: creare linee marce e soffocanti.
Rimane il ragionevole dubbio se questo modus operandi funzionerà efficacemente quando si tratterà di passare alla fase successiva, ovvero la pubblicazione del full-lenght di debutto, in quanto il terzetto dovrà giocoforza costruire un prodotto più personale e fuori dalla zona di confort.
Per ora…promossi.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?