Buahahaha! Se avete il coraggio cercate su Internet la copertina ingrandita di questo ridicolo "Satan Jugend" e ridetene di gusto. Vi troverete raccolti tutti gli stereotipi che hanno reso il black metal un fenomeno da baraccone nel corso degli anni: ogni sorta di simbolo satanico, il diavolo armato di bazooka davanti all'altare, prete e suora presi in ostaggio, sullo sfondo varie scene di guerra e devastazione con tanto di carri armati e filo spinato. Insomma, un tale accrocchio di nefandezze da far accapponare la pelle anche alla più becera band metal underground. E sì che questo duo (anche se sarebbe meglio considerarla una one-man band, visto che la presenza della donzella si limita solo a pochi interventi vocali) un contratto ce l'ha, con quell'Infernal Rex che ultimamente non sta azzeccando una sola produzione. Manco a dirlo, questi Goatholocaust sono una schifezza inarrivabile ai più, ma con una chicca: la sezione ritmica. Il drumming è quanto di più impreciso e amatoriale mi sia capitato di sentire in una registrazione ufficiale. E sì che ci si lamentava delle prestazioni dei gruppi storici norvegesi, nonostante quelli - seppur in modo tecnicamente semplice - il tempo lo sapessero tenere. LeathergoatSSkull non sa fare neanche quello!, e continua per tutto l'album a mostrare la sua imperizia senza alcun pudore, mostrando forse il peggiore rapporto chitarra/batteria che mi sia mai capitato di ascoltare. In ogni caso quest'aspetto non va poi a penalizzare più di tanto un black/thrash talmente canonico e banale da risultare del tutto trascurabile. Un pastone mal suonato e mal registrato, in cui spicca solo la buona prestazione vocale, malata e incisiva al punto giusto. Per il resto ci troviamo su livelli di assoluta insufficienza, per un album che sarà bene lasciare a marcire sugli scaffali dei negozi di dischi. Trash.
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